“Vedere con le mani” il segreto di Felice

La Repubblica del 19/09/2020

MILANO. Vietato non toccare. Meglio ancora se per toccare vi lasciate guidare dalle mani di Felice Tagliaferri mentre racconta il senso di ognuna delle sue sculture. Come La vita, sfera di marmo rosa del Portogallo, lucida, liscia, perfettamente tonda se non fosse per un profondo foro che svela un materiale ruvido. «Come la vita — racconta — apparentemente liscia, in realtà piena di asperità, per maneggiarla hai bisogno della collaborazione di qualcuno (la sfera è pesantissima), e per farla stare in equilibrio richiede di un sostegno, squadrato e solido come le spalle di una persona».

La stessa esperienza si può fare con Ombra, silhouette di uomo con le braccia alzate dietro alla testa, in marmo di Carrara. « Per i vedenti unica occasione di toccare con mano una cosa che non possono toccare, per i non vedenti una possibilità di conoscenza » . E così via per tutte e quattro le opere in mostra nell’atrio della biblioteca Chiesa Rossa (via Domenico Savio 3) che oggi e domani ospita la seconda edizione del Festival delle abilità. Un calendario che attraverso la valorizzazione dei talenti artistici punta all’integrazione delle fragilità sociali, con venti eventi ad alta accessibilità ( senza barriere e mascherine trasparenti per aiutare i non udenti) fra laboratori e spettacoli in scena sotto i portici della cascina seicentesca immersa nel parco. Felice Tagliaferri è uno dei protagonisti e oggi alle 17 conduce il laboratorio per ragazzi “Guarda: vedo con le mani” in collaborazione con la Fondazione Arnoldo Pomodoro, per imparare a lavorare l’argilla e il gesso e, chiaramente, a leggere le sculture attraverso il tatto.

Che è quello che Tagliaferri insegna, quello per cui si batte fin dall’inizio della sua attività di artista quando oltre dieci anni fa ha realizzato una versione touch del Cristo velato di Sanmartino intitolata provocatoriamente Cristi Rivelato, aprendo la strada a sezioni dedicate al tatto in alcuni musei italiani, dai Vaticani al Guggenheim di Venezia con cui lo scultore collabora. « Durante il lockdown ho finito una versione della Pietà di Michelangelo che ribalta la composizione — continua — con Cristo che tiene in braccio la madre in un gesto protettivo dell’uomo verso la donna». Entrambe, la Pietà e il Cristo Rivelato, dal 15 ottobre saranno nel Battistero di Parma per l’anno della cultura.

Un traguardo importante per l’artista che ha scoperto la magia della scultura a 25 anni, invitato da un professore dell’Accademia delle Belle arti di Brera, Nicola Zamboni, a partecipare con altri non vedenti a una ricerca. «Voleva capire come le persone non vedenti fossero in grado di riprodurre cose che non avevamo mai visto. È stata una folgorazione. Finita la ricerca gli chiesi di lavorare con lui a bottega per imparare».

Insieme a Tagliaferri in mostra oggi e domani anche i quadri di Simona Astori, ballerina e pittrice, e Davide Ratti, in arte Ratzo, che realizzerà dal vivo un murale sul Giardino dei Giusti, tema su cui lavoreranno le scuole della zona che orbitano intorno al parco. Tutti gli incontri del festival sono a ingresso libero e prenotazione obbligatoria, il programma è su www. festivalabilita. org

di Teresa Monestiroli