“Varcare il limite – Superare il deficit uditivo: report di una chiacchierata con tre ragazzi della scuola media”

di Francesca Tagliabue pedagogista a.l.f.a.

 

Quando si parla di sordità, si è generalmente portati ad immaginare una “persona che non sente”, con cui sia difficile comunicare, per la quale il canale scritto possa essere una valida alternativa, se non l’unica. In realtà il grosso equivoco sta proprio qui, un fraintendimento che andrebbe colmato soprattutto con gli insegnanti: oggi un bambino o un ragazzo sordo con protesi o impianto cocleare può sentire, anche piuttosto bene, è in grado di comunicare in maniera efficace, però allo stesso tempo il suo accesso alla lettura e alla scrittura potrebbe rimanere un aspetto complesso e faticoso, su cui è fondamentale lavorare…

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