Uscito finalmente il piano regionale per la riapertura dei servizi semiresidenziali per le persone con disabilità.

Il 26 maggio sono uscite le linee guida di Regione Lombardia per la riapertura in sicurezza dei servizi semiresidenziali (cdd, cse..) per disabili, per la maggior parte chiusi da marzo (salvo rari casi virtuosi, che hanno garantito attività sostitutive di effettivo sollievo per le famiglie).

Queste linee guida sono state elaborate congiuntamente da esperti della regione ed esponenti dei comuni, dei sindacati e degli enti gestori e prevede adempimenti a garanzia della sicurezza sia degli ospiti (così vengono chiamati) che degli operatori.

La riapertura di ciascuna struttura è subordinata alla stesura di uno specifico progetto di riavvio, secondo Protocollo concordato con ATS competente .

In particolare

dovranno essere sanificati gli ambienti e dei mezzi di trasporto;
è prevista l’esecuzione dei test sierologici sia per gli operatori che per gli ospiti
è prevista la misurazione della temperatura all’ingresso degli ospiti
nella conduzione delle attività dovrà essere mantenuta la distanza cautelare di 2 m per le prime quattro settimane.

Per monitorare l’andamento, verrà costituito un gruppo di lavoro, che dovrebbe comprendere anche ATS, ma ci si augura che ad esso vengano chiamati i rappresentanti delle famiglie degli ospiti, che quindi possano esprimersi rispetto alle numerose novità previste nella gestione delle attività. Infatti, riservandoci di approfondire poi le modalità di realizzazione di questi contenuti innovativi, segnaliamo che la delibera prevede il superamento degli standard gestionali che hanno fino ad ora regolato l’attività dei centri e consente modularizzazioni e diversificazioni, con attività di diverso genere, in ambienti diversi e in tempi anche diversi, secondo le necessità che si porranno.

Sembra che questa apertura non sia destinata a essere limitata al solo periodo di Fase 2, ma possa diventare permanente.

Le potenzialità, se la diversificazione vedrà al centro le esigenze delle persone con disabilità, sono indubbie e consentiranno una reale personalizzazione del progetto educativo.
Ma come sempre bisogna vedere gli esiti all’atto pratico.

Un punto positivo è sicuramente la possibilità per i centri di essere aperti per tutto il periodo estivo, per venire incontro alle famiglie ormai sfinite dalla ricaduta su di loro di tutti gli oneri dell’assistenza a causa della sospensione dei servizi.

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