Studenti sordi senza assistenza. Scoppia la protesta dei genitori

MILANO. Le scuole sono iniziate da oltre un mese, e i ragazzi con disabilità uditive sono ancora «senza l’assistenza di cui avrebbero bisogno». Un disagio che riguarda circa 500 bambini e adolescenti, dalla materna fino alle scuole medie superiori, sparsi su un territorio di 195 Comuni tra Milanese e Lodigiano, «costretti all’isolamento». A denunciare il problema è l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens), che ha inviato una diffida alla Regione Lombardia e prepara ricorsi al Tar per «far valere i diritti negati». Questa sera, dalle 19, i genitori si riuniranno in assemblea a Milano, per valutare le prossime mosse. FINO allo scorso anno scolastico il servizio di inclusione era di competenza della Città metropolitana di Milano. E, spiega il presidente dell’Ens Milano, Virginio Castelnuovo, «i servizi di assistenza erano partiti con un notevole ritardo, a novembre, con un mese di sospensione dopo le vacanze di Natale». Quest’anno la competenza è passata all’Ats Città metropolitana di Milano, il sistema è stato riformato con la creazione di elenchi di enti abilitati che i genitori possono scegliere per l’assistenza. I problemi però, secondo l’associazione, rimangono. «La Regione Lombardia ha stanziato fondi per un milione e mezzo di euro per il territorio di Milano e Lodi – sottolinea Castelnuovo – sufficienti per una copertura di otto o nove ore alla settimana. Gli alunni sono costretti a rimanere nelle classi senza personale specializzato, in grado di comprendere la lingua dei segni». Per avere un servizio di qualità bisogna rivolgersi a istituti privati specializzati, dove però le rette possono superare i 13mila euro all’anno. Ats, però, ha sottolineato che «il percorso sta proseguendo regolarmente» e presto i servizi entreranno a pieno regime in tutte le scuole. «Ad oggi tutti i piani di assistenza individuali presentati ad Ats nel rispetto delle linee guida sono già stati autorizzati – si legge in una nota – e i piani che dovessero pervenire ulteriormente saranno valutati e, in presenza dei necessari requisiti, autorizzati. Con le famiglie, già informate del nuovo percorso lo scorso agosto, sono stati aperti canali di comunicazione. La Regione ha assegnato una prima tranche di finanziamento all’Ats, commisurato alle effettive domande già presentate e, quindi, capiente per l’erogazione del servizio».

di Andrea Gianni

Fonte: Il Giorno del 14-10-2017