Progetti sostenuti

Vedo Voci – Progetto “Il doposcuola di Vedo Voci”


 

Progetto il doposcuola di “vedo voci”

Si è concluso anche quest’anno a Cossato il doposcuola di Vedo Voci, associazione di genitori di bambini sordi. In questa città, comune della provincia di Biella, abbiamo una realtà molto speciale, con un alto numero di adulti e bambini sordi e di persone segnanti. Il motivo, come tutti sanno, è l’esistenza del Progetto Bilinguismo italiano – lingua dei segni italiana dal 1994 in atto presso l’Istituto Comprensivo.

Poiché i bambini (sordi) apprendono le varie materie grazie ad una copertura alla pari tra ore di lezione e ore di interpretariato in lingua dei segni, a noi genitori di Vedo Voci è sembrato importante farli seguire anche nello svolgimento dei compiti da persone preparate. A dire il vero la necessità di assistenza non è solo dei bambini, a volte anche dei genitori: sia udenti che sordi le problematiche esistono seppur diverse.

Al doposcuola sono anche presenti due ragazzi originari dell’Europa dell’Est che, seppur in Italia da diversi anni, non hanno avuto un percorso scolastico regolare.

Il piccolo A., eritreo (11 anni), è arrivato in Italia recentemente grazie ai corridoi umanitari della Caritas, non aveva frequentato alcuna scuola e non usava una vera e propria lingua dei segni come la LIS. Vive con la famiglia e altri 4 fratelli a Cossato ed è stato iscritto in 1a media.

Il suo inserimento nel gruppo già affiatato del doposcuola è stato un gran successo poiché A. è un bambino vivace, intelligente e simpatico senza problemi di socializzazione.

I nostri bambini e ragazzi (in totale otto sordi e due o tre udenti) finiscono la scuola alle 16.30 (tempo pieno) e poiché il doposcuola inizia subito dopo, per metterli a loro agio presentiamo loro una gradita merenda dopodiché vengono divisi per gruppi di età (materna, elementari, medie) per svolgere i compiti oppure delle attività artistiche dietro impulso e iniziativa di una mamma. Nei compiti, invece, sono seguiti da un’interprete di lunga esperienza che lavora all’interno della scuola e da un’assistente con una buona esperienza di lingua dei segni. Al loro fianco per coprire tutti i gruppi di età, abbiamo avuto alcuni volontari sporadici che hanno seguito corsi LIS e desideravano fare pratica, e alcuni più assidui come Alessandro, un ragazzo di IVA del liceo delle scienze umane; da diversi anni ci aiuta al doposcuola essendo felice di fare esperienza, di rendersi utile nell’insegnamento e di socializzare con bambini sordi e volontari. La cosa molto bella che rende felici noi organizzatori, oltre a queste utilissime risorse umane citate, è il coinvolgimento di ex alunne sorde ormai diplomate o laureate. È il caso di Melba che ha una vera attitudine all’insegnamento e che quest’anno si è occupata del bimbo eritreo, trasmettendogli i principali segni della LIS e stimolandolo a trascrivere le equivalenti parole in italiano, sempre ponendo attenzione a comunicare regole, scansione dei giorni e del tempo, ecc. Un’altra ex allieva, Ambra, poco più che ventenne, diplomata al DAMS a Torino, ha portato nuove idee per coinvolgere i bambini in interessanti lavori manuali. Anche Martina, una giovane artista sorda ci ha aiutato in un’occasione nei lavori artistici. Inoltre, quest’anno abbiamo avuto un’interessante visita da parte di una studentessa di lingue di Budapest; dopo aver visitato la scuola per conoscere le modalità di insegnamento grazie al bilinguismo, si è intrattenuta al nostro doposcuola con grande interesse di tutti.

È bello (e fonte di soddisfazione) vedere la “vecchia guardia” operare a fianco di bambini e adolescenti che usufruiscono del loro aiuto e possono vedersi grandi in loro. E i “grandi” si rivedono bambini mentre affrontano le diverse difficoltà del percorso scolastico, le asperità della lingua italiana e i problemi di comportamento o adattamento (fortunatamente ben risolti). I bambini li vedono appunto come modelli e chiedono loro come abbiano superato l’esame di III media o chi era la loro interprete a scuola, o se hanno un fidanzato o un lavoro…

Negli anni precedenti a quest’anno scolastico abbiamo lavorato molto per rendere i ragazzi responsabili delle loro azioni, del loro comportamento nei confronti sia dei compagni che dei volontari, perché non è facile fare i compiti tutti assieme in una stessa sala. Fortunatamente sono molto affezionati al doposcuola perché per loro non rappresenta solo fatica ma anche gioco (una volta terminati i compiti), chiacchiera animata al tavolo della merenda, corsa in piazza quando il tempo è benevolo e scoperta di colori, tecniche, possibilità creative.

Quaderni e colori, incontri e partenze, segni e parole, il nostro è bilinguismo, una modalità comunicativa ricca e varia in cui ognuno si esprime come preferisce.

Come sanno coloro che si occupano di sordità, non esiste un’unica soluzione per tutti.

Noi a Cossato partiamo dalla LIS, soprattutto per portare i nostri figli a compiere buoni studi scolastici e ad essere persone felici anche ben integrate con i compagni. Grazie alla Fondazione Tarra, che ha partecipato con un finanziamento di 1260 €, anche quest’anno i genitori e i ragazzi hanno potuto incontrarsi ogni settimana e Vedo Voci ha potuto giustamente retribuire il personale che deve necessariamente essere specializzato per seguire ragazzi i cui studi si compiono allo stesso livello dei coetanei con l’uso della LIS come lingua orale e dell’italiano come lingua scritta.

Categoria:
 

Your browser is out of date. It has security vulnerabilities and may not display all features on this site and other sites.

Please update your browser using one of modern browsers (Google Chrome, Opera, Firefox, IE 10).

X
Skip to content