Progetti sostenuti

Progetto Effetà


 

Progetto Effetà

La Fondazione sin dall’anno scolastico 2016/17 ha finanziato il progetto “Effetà” che si svolge a Betlemme (Israele), avente come oggetto un corso per la rieducazione audio-fonetica e scolastica di bambini sordi palestinesi. Ecco un breve resoconto dell’ultimo anno scolastico 2017/18. Nove mesi di intensa attività, di nuove scoperte, conquiste, miste a volte da sconfitte e difficoltà. La realtà più significativa e positiva è che tutti gli alunni, nel rispetto della loro età e delle problematiche personali, hanno imparato a comunicare con più scioltezza e sicurezza, sono cresciuti nel sapere, nel conoscere se stessi e il mondo dove vivono tramite esperienze dirette e approfondimenti.

L’anno scolastico ha avuto un percorso abbastanza tranquillo sul piano politico ­- sociale, anche se non sono mancate tensioni, manifestazioni e scioperi come dimostrazione contro l’oppressione. Questo ha reso a volte il trasporto difficile per blocchi stradali e controlli dei militari. Ma la volontà di venire a scuola ha superato questi ostacoli dimostrando che l’educazione è molto importante e che l’ambiente scolastico offre loro una possibilità di incontro, di poter manifestare le loro emozioni e di manifestazione di gioia, realtà che altrove non possono realizzare.

Durante l’anno sono state realizzate varie iniziative a favore degli studenti e famiglie:

  • Accompagnati dalle proprie insegnanti, gli studenti hanno potuto fare delle visite culturali nella città di Betlemme e di Hebron: servizi pubblici come banche, posta, municipio, agenzie dei telefoni, musei, fabbriche, laboratori artigianali, centri di vendita, acquisendo nuove conoscenze utili alla loro vita presente e futura. (E’ da sottolineare che nei villaggi da dove provengono queste realtà non esistono).
  • Importanti sono state anche le varie esperienze di integrazione in alcune scuole di Betlemme con studenti normali, della stessa età e classe.

Durante gli incontri gli alunni dopo una prima presentazione, hanno fatto insieme delle attività, disegno, schede di matematica, competizioni di ginnastica, attività dove il limite del non sentire era superato con disinvoltura e coraggio. I nostri ragazzi hanno avuto la sensazione di sentirsi a loro agio e ben accolti.

  • Anche i genitori sono stati protagonisti diretti nella scuola. In media una volta al mese hanno partecipato attivamente a degli workshop appositamente organizzati per loro formazione, conoscenza delle problematiche legate alla sordità, all’educazione e alla formazione del figlio.
  • La nostra assistente sociale con varie discese nel territorio, ha incontrato le mamme, suddivise per gruppi. Le ha condotte con strategie specifiche, a prendere maggiore coscienza del loro ruolo di donne, spose e madri. Ha dato loro l’opportunità di esprimere le loro problematiche all’interno della famiglia e del villaggio, difficoltà dovute soprattutto alla presenza di un figlio o piu’ con disabilità. La partecipazione è stata molto positiva.

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