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Notizie da Milano
Se a Milano cade un tabù.
Scontro tra gang di filippini con due feriti gravi, a Milano, davanti alla sede della Regione. Quasi a
dare ragione, o farsi beffa, del sindaco Sala, che ha chiesto l’intervento dell’esercito per presidiare
le periferie e i luoghi sensibili della città. Nel giorno stesso in cui era fissato l’incontro con il
prefetto e il ministro Alfano per affrontare la situazione. Riassumibile in un degrado dovuto a
spaccio, prostituzione, abusivismo di ogni sorta, nonché all’affollamento di profughi e clandestini
che vivono nelle strade, sotto i ponti, in miserabili tuguri, negli anditi della Stazione centrale.
L’esasperazione, anche sorda, dei residenti è palpabile. È il problema delle città «duali» in cui le
buie sofferenze delle periferie si confrontano con le luci e i belletti delle zone centrali, elevate a
rappresentanza esclusiva del contesto urbano. Chi non l’ha capito, sottovalutandone le tensioni,
l’ha pagata cara in termini elettorali. Per questo è doppiamente significativo l’appello al governo
del sindaco Sala: non sospettabile di pulsioni populiste, non condizionato da scadenze elettorali,
espressione di una città che fino a ieri, nelle sue istituzioni, si è fatta vanto di un largo spirito di
accoglienza.
Fonte: Lorenzo Mondo, LA STAMPA 20‐NOV‐2016
A Milano stop a nuovi arrivi.
Altri 150 militari a supportare le forze dell’ordine fino a toccare quota 800, il doppio rispetto al
2013. E stop agli arrivi di nuovi migranti, se si confermerà la previsione di un calo degli sbarchi nel
periodo invernale, «perché Milano ha già fatto la sua parte». Sono queste le due novità
annunciate per il capoluogo lombardo dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ieri mattina ‐
dopo la maxi rissa scoppiata venerdì in tarda serata tra due gruppi di giovani filippini in piazza Città
di Lombardia, sotto il grattacielo dove ha sede la Regione ‐ ha partecipato a un vertice a Palazzo
Marino con il sindaco, Giuseppe Sala, e il prefetto Alessandro Marangoni.
Fonte: Manuela Perrone, Il Sole 24 ore 20‐NOV‐2016
I volontari dei centri per profughi. “Continueranno a venire da soli”
“Facile a dirsi stop ai migranti a Milano ma la verità è che continueranno a venire qui da soli. E
senza di noi finirebbero a dormire in strada». Anche alla fine di novembre, sotto una pioggia
gelida, alla stazione Centrale i profughi continuano ad arrivare a centinaia. Nei cinque tunnel
scavati sotto i binari, che da mesi costituiscono il primo rifugio dei disperati in viaggio, ogni notte si
fermano almeno 400 persone. Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca, si è abituato a tirare
tardi per trovare un letto a tutti, e non ha dubbi: «Con l’arrivo dell’inverno il problema peggiorerà.
Dovremo sistemare anche i senza dimora. Senza contare i profughi che, avendo ricevuto il
permesso di soggiorno, non sanno dove andare e vengono qui da noi. Dove li metteremo?». I dati
dicono che a Milano ci sono 3760 profughi, di cui 900 minori stranieri non accompagnati. Molti
sono sistemati nei centri di via Corelli, viale Isonzo, Quarto Oggiaro, Piazza Firenze. In tutto 13
Associazione di Promozione Sociale
per immigrati, rifugiati e italiani all’estero
Via Anfiteatro, 14 – 20121 Milano – Tel. 02 8693194 – Fax. 0286460052
info@fondazioneverga.org – www.fondazioneverga.org – C.F. 04163040159
“La sicurezza è di sinistra ecco perché voglio i militari nelle strade di Milano”.
«Più militari nelle strade di Milano»: il sindaco Beppe Sala è riuscito così, in un colpo solo, a
prendere gli applausi ironici del centrodestra e le critiche dalla sinistra, anche quella nella sua
maggioranza. Ma non si pente: «Non ho detto niente di diverso da quello che ripeto dall’inizio
della mia campagna elettorale: fino a quando non potremo assumere nuovi agenti di polizia locale,
la presenza temporanea di altri militari può soltanto essere un bene. Adesso che, finito il Giubileo,
mi sono mosso con tempestività per averli, nascono le polemiche. Facciano come vogliono, io non
cambio idea».
Fonte: Oriana Liso, la Repubblica 17‐NOV‐2016