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LIS, la barriera della mascherina
Corriere della Sera del 23/07/2021
La mascherina sul viso? Una delle tante precauzioni irrinunciabili per combattere il diffondersi del Covid, che ha permesso di salvare tante persone dall’infezione e a cui si sono abituati tutti, anche i bambini; ma un vero e proprio muro per quanti possono comprendere le parole di un interlocutore solo guardando il movimento delle sue labbra.
Per rendere noto il problema, stasera alle 18, in piazza Loggia, è organizzato un flash mob. Non è una protesta ma una fotografia dei tempi. Gli organizzatori – circolo Bissolati in testa – desiderano in dieci minuti far capire, a chi vorrà fermarsi, le difficoltà incontrate dalle persone sorde. Disagi che perdurano, visto che il virus non è debellato e tutti siamo condannati a girare – chissà per quanto? – con la maschera che copre bocca e naso. Il sordo oggi conosce la lingua dei segni, che gli consente di seguire un telegiornale o la messa. Ma il lessico è sconosciuto al farmacista e al droghiere. La ignorano l’oste ed il maestro. E allora chi non sente ha solo un modo per comunicare: la lettura delle labbra. Oggi impossibile per via del siparietto di protezione.
L’evento di stasera prevede su uno schermo brevi testimonianze di persone affette da sordità. Segnaleranno cosa sia loro capitato non potendo ricorrere al labiale. Rapida manifestazione pacifica voluta solo per far comprendere a tutti il problema: al curioso e anche a chi… ha orecchie per intendere.
L’idea nasce da un gruppo di giovani in gamba – in testa Francesco Lai – legati al filantropico circolo. Sensibilizzati da amici non udenti, hanno coinvolto la scuola del LIS (lingua dei segni) e fondato il movimento «Collisioni». E la parola non sta per scontri. Caso mai per «contrasto di diritti». Oltretutto Collisioni ingloba l’acronimo LIS. Preoccupante la prima domanda del gruppo: «Cosa succede quando non possiamo più comunicare?».
di Costanzo Gatta