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La barriera mascherina “Per noi persone sorde più arduo comunicare”
La Nuova Ferrara del 15.05.2020
La barriera mascherina “Per noi persone sorde più arduo comunicare”
FERRARA. Il periodo di lockdown ha messo in difficoltà le persone sorde. In più, l’uso obbligatorio delle mascherine rende più ardua la comunicazione. Quel che per i normodotati appare uno scoglio tutto sommato superabile, per chi è affetto da questo tipo di disabilità rappresenta un muro quasi insormontabile. «Oltre alle difficoltà già esistenti e quotidiane sulla comunicazione, ora con le mascherine i problemi sono ancora più elevati. Sarebbe ideale che tutte le mascherine fossero trasparenti, in modo da facilitarci almeno nella labio-lettura», dice Davy Mariotti, presidente della sezione provinciale di Ferrara dell’ENS, l’Ente nazionale sordi. C’è qualche consiglio che viene fornito agli udenti per comunicare meglio. «Le persone udenti che indossano la mascherina – spiega Mariotti -, quando incontrano una persona sorda, possono scrivere su un foglio o allontanarsi un po’ togliendosi il dispositivo di protezione e parlare. Sarebbe ideale, inoltre, che gli operatori degli sportelli pubblici potessero frequentare i corsi di sensibilizzazione LIS, la lingua dei segni, che l’ENS organizza numerosi corsi».ma la tecnologia aiuta Non è stato semplice in questi mesi portare avanti le attività dell’associazione. «Fortunatamente il mio consiglio provinciale – racconta il presidente – si è impegnato al massimo, grazie alla tecnologia che ci consente di comunicare via videochiamate o in videomessaggi, tramite Whatsapp o Telegram tutte le esigenze delle persone. Io personalmente mando dei video ai soci i comunicati ufficiali delle istituzioni tradotte in LIS per avere sempre un aggiornamento costante». Non sono mancati i sordi malati in questo periodo: «Abbiamo seguito con grande preoccupazione due persone finite all’ospedale in terapia intensiva, uno era in gravissime condizioni: ora è a casa, ha superato la crisi e sta molto meglio dopo essere stato ricoverato per quasi due mesi. Devo ringraziare il sindaco Fabbri che con la sua amministrazione comunale si è anche occupato personalmente di questa situazione».
di Fabio Terminali