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Gli apparecchi acustici futuristici che si connettono allo smartphone
Wired.it del 04.07.2019
Gli apparecchi acustici futuristici che si connettono allo smartphone
Phonak lancia nuovi apparecchi acustici capaci di supportare lo streaming diretto da smartphone, tv e speaker Bluetooth, diventando invisibili.
L’ipoacusia, cioè l’indebolimento dell’udito, e la conseguente necessità di utilizzare degli apparecchi acustici per sentire bene sono ancora tabù? Per rispondere siamo andati sul lago di Zurigo a Stafa, nel quartier generale di Sonova, multinazionale svizzera specializzata nel campo. Sono loro a realizzare molti degli auricolari utilizzati dagli arbitri di calcio e quelli in dotazione agli agenti di sicurezza, fino ad arrivare agli impianti cocleari per chi ha grossi problemi d’udito molto gravi.
La risposta è sì, l’ipoacusia è ancora un tabù. Le persone che soffrono di questa patologia –che si manifesta statisticamente nel 30% degli over 60– aspettano oltre 5 anni prima di ammetterlo e cercare le soluzioni al loro problema, considerato ancora una stigma sociale. Non a caso, l’invisibilità degli apparecchi acustici è una delle caratteristiche più ricercate e non solo. In un video che riassume la mission dell’azienda, un uomo di mezza età risponde al telefono sfiorando il suo auricolare appoggiato dietro l’orecchio; riceve in tempo reale le indicazioni del navigatore; si collega in streaming con il maxischermo della stazione per ascoltare le notizie; ripete i suggerimenti del traduttore vocale per parlare la lingua della commessa di un negozio di fiori. Solo alla fine del filmato si capisce che il wearable device utilizzato dall’uomo per compiere tutte queste azioni è qualcosa di più di un semplice auricolare wireless. All’inizio pensavo davvero fosse l’innovativo upgrade delle cuffiette in circolazione in questo periodo.
Un equivoco voluto, dato che l’apparecchio acustico è di piccole dimensioni, connesso allo smartphone e ad altri device, ma soprattutto ha un design molto raffinato (del resto, da dicembre 2016 – data di lancio degli AirPods di Apple – le cuffiette senza fili sono diventate un indispensabile accessorio lifestyle). La notizia è che buona parte delle azioni illustrate nel video ora sono realmente possibili grazie alla tecnologia sviluppata da Phonak, una delle aziende del gruppo Sonova. I due apparecchi acustici capaci di regalare i super poteri a chi ha difficoltà uditive si chiamano Marvel e Lyric. Li abbiamo provati entrambi.
Marvel è la famiglia di apparecchi acustici dotati di connettività universale Bluetooth. L’adozione di questa tecnologia permette loro di supportare lo streaming diretto da Android e iPhone, da altri dispositivi e applicazioni. Con questi apparecchi acustici, ad esempio, si può ricevere qualsiasi contenuto audio: dalla semplice telefonata alla musica di Spotify fino a quella trasmessa da una sorgente di casa come un giradischi dotato di Bluetooth.
Oltre a potenziare le funzioni di un normale paio di cuffiette wireless –argomento, forse, più interessante per chi non soffre di ipoacusia – i dispositivi Marvel permettono una notevole comprensione del parlato in situazioni di rumore. A tal proposito, l’apparecchio acustico ha una serie di accessori per aumentare la performance uditiva. Tra questi, abbiamo testato Roger Select: un piccolo device dotato di 6 microfoni per coprire a 360° l’area di ascolto. Si posiziona al centro della tavola e in autonomia si attivano solo i microfoni diretti verso chi sta parlando andando ad eliminare gran parte del rumore di sottofondo. È anche possibile allontanarsi dalla conversazione, ma continuare a sentire, oppure, deselezionare i microfoni che non interessano per direzionare la ricezione su un interlocutore specifico. Ultima chicca, le app intelligenti consentono la regolazione a distanza degli apparecchi acustici Marvel da parte dell’audioprotesista e le trascrizioni in tempo reale voce-testo. Tutti questi dispositivi, grazie alle batterie al litio garantiscono un’intera giornata d’ascolto, streaming incluso, con una singola ricarica.
E se si parla d’autonomia, il primo posto spetta proprio a Lyric, il primo apparecchio acustico completamente invisibile. A differenza di un tradizionale (sebbene di tradizionale ci sia rimasto ben poco) apparecchio uditivo, Lyric è inserito dallo specialista in profondità nel condotto uditivo risultando così invisibile al 100%: misura solo 12 mm, con cupolette personalizzate sulla reale conformazione del canale uditivo.
Abbiamo provato anche Lyric e il confort è decisamente alto. Dopo i primi secondi di fastidio (come accade con le lenti a contatto) non ci si accorge più di averlo. Non si connette in streaming con smartphone o tv, ma si indossa giorno e notte, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza bisogno di cambiare le batterie. Al suo esaurimento –circa una 40/60 giorni– si ritorna dallo specialista e si cambia. Il vantaggio è la possibilità di comportarsi normalmente senza doversi ricordarlo di avere: sport, sonno, doccia, eccetera. Lyric appartiene a una nuova generazione di soluzioni acustiche denominate extender wear. Oltre all’ipoacusia, Lyric contribuisce a gestire il problema dell’acufene, il suono spesso fastidioso che si genera nell’orecchio e che costituisce uno dei più frequenti disturbi dell’udito.
Di questo passo, ci sarà un giorno in cui sentire meglio del normale sarà percepito davvero come un fattore critico di successo, e inserirsi nell’orecchio un auricolare permanente per potenziare uno dei nostri sensi più importanti diventerà la normalità.
di Matteo Dall’Ava,
scrupoloso osservatore del mondo lifestyle internazionale