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Felice Tagliaferri: lo scultore cieco fa lezione agli studenti
Lo scultore cieco fa lezione agli studenti
EMPOLI. L’artista di fama internazionale spiegherà la modellazione ai ragazzi ai loro genitori e a chi parteciperà
Oggi e domani la scuola «Giovanni Gonnelli» di Gambassi-Montaione resterà aperta anche di pomeriggio per una lezione molto speciale. A salire in cattedra sarà Felice Tagliaferri, scultore bolognese non vedente di fama internazionale che collabora, tra gli altri, con i Musei Vaticani e il Guggenheim di Venezia. Dalle 14 alle 17, l’artista metterà a disposizione la sua abilità per un laboratorio aperto agli studenti che hanno partecipato al progetto «The dark side of the moon», dedicato al rapporto tra arte e disabilità visiva. Tagliaferri coinvolgerà i ragazzi in un laboratorio di modellazione a cui potranno partecipare anche le famiglie, gli ex alunni e chiunque fosse interessato. «Nel plesso di Montaione – racconta Marco Catone, docente di arte e immagine – sono arrivati circa duecento chili di creta pronti ad essere lavorati e trasformati in piccole opere d’arte. Per i ragazzi sarà un’esperienza importante a conclusione di un progetto che ha dato loro, e anche a me, grandi soddisfazioni». Seguiti e stimolati dal professor Catone, infatti, gli studenti dell’istituto valdelsano, durante l’anno scolastico, hanno realizzato e donato al Museo del Bargello una fedelissima copia della tavoletta d’avorio del V secolo «Adamo nel Paradiso Terrestre», che può essere ‘toccata’ e quindi ammirata anche da visitatori ciechi e ipovedenti. L’opera ha riscosso così tanto interesse che a giugno nel museo fiorentino sono state organizzate quattro visite guidate riservate ai non vedenti. Con il maestro Tagliaferri i ragazzi potranno dunque approfondire e accrescere le loro conoscenze. L’artista, diventato cieco all’età di 14 anni, è anche testimonial della più grande onlus mondiale, la CBM Italia, che cura la cecità nel Sud del mondo. Da oltre vent’anni Tagliaferri ha intrapreso un percorso artistico molto personale e particolare da lui stesso riassunto nello slogan «Dare forma ai sogni». Le sue creazioni sono sculture non viste, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l’uso sapiente delle mani, guidate da incredibili capacità tattili.
di Irene Puccioni
Fonte: La Nazione del 12-05-2018