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CONOSCIAMO IL BENEMERITO ORESTE PREMOLI
Sono entrato in contatto con il Pio Istituto in modo occasionale, particolare.
Ero Praticante Procuratore nel 1959 presso lo Studio degli Avv.ti Binda e Leonini in Milano (io sono varesino) su segnalazione del Prof. Benvenuti, con cui mi ero laureato in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica. Nello Studio aveva esercitato la professione anche l’Avv. Ludovico Gnech, che poi aveva cessato l’attività legale, essendo divenuto Amministratore di un’importante Azienda nazionale. Aveva però mantenuto il proprio ufficio nello Studio per gli affari privati suoi e del padre, il Gen. Ettore Gnech. Se ben ricordo, il Gen. Gnech al termine della 2° Guerra Mondiale (1940/1945) era Comandante della Piazza militare di Milano e, per il suo alto profilo intellettuale e morale e per le sue doti organizzative, nel 1947 era stato nominato dal Prefetto di Milano Presidente del Pio Istituto. Negli anni 70 il Gen. Gnech mi aveva prospettato la possibilità di assumere la Consulenza Legale del Pio Istituto, proposta che avevo accettato con piacere. E’ così iniziato il mio lungo rapporto con la Fondazione.
Il mio rapporto di consulenza con il Pio Istituto è durato ininterrottamente fino alla cessazione della mia attività di Avvocato nel 2010.
Si tratta certamente di una realtà e di un’organizzazione di altissimo livello umanitario e sociale, sulle chiare linee direttive indicate dai Fondatori, il Conte Paolo Taverna e Don Giulio Tarra.
L’Ente ha operato al meglio e al massimo delle proprie potenzialità fin dall’origine, come si evince chiaramente anche dal fatto che, a 170 anni dalla propria fondazione, opera ancora con giovanile vitalità a favore delle Persone Sorde. Negli ultimi anni, anzi, l’attività ha assunto un più ampio respiro ed ha ampliato il proprio campo operativo e la dimensione nazionale ed internazionale. Ciò è dovuto, a mio avviso, anche all’ instancabile opera del Presidente emerito Dott. Daniele Donzelli e del Direttore Generale Dott. Stefano Cattaneo, ben coadiuvati dai Collaboratori e dal Personale dell’Ente.
Secondo me la Fondazione ha raggiunto l’apice delle proprie possibilità operative, tenuto conto delle disponibilità finanziarie e delle forze umane disponibili. Ritengo pertanto che per un ulteriore potenziamento delle attività sia indispensabile innanzitutto acquisire nuove disponibilità economiche con cui aprire nuovi orizzonti operativi. Occorre quindi studiare le possibilità di ottenere contributi finanziari dal privato e dal pubblico.
Quanto alle finalità, ritengo che due siano le linee da perseguire con attenzione:
– la promozione di studi scientifici e letterari relativi alle Persone Sorde e alle prospettive di un loro sempre migliore collocamento nella vita sociale quotidiana.
– l’approfondimento delle prospettive di ampliamento, fino a raggiungere il livello mondiale, di tutte le realtà ed Enti che si curano delle Persone Sorde, attraverso anche l’organizzazione di congressi o altre iniziative, come del resto era anche nel pensiero del Fondatore Don Giulio
Tarra.