Corriere della Sera del 17/11/2022

La musica ad alto volume ascoltata in cuffia o nei locali sta danneggiando l’udito degli adolescenti che rischiano danni permanenti all’orecchio e un invecchiamento precoce del senso.

Diventeremo tutti sordi? Forse. A lanciare l’allarme è il British Medical Journal Global Health con un’analisi in cui conclude che oltre un miliardo di adolescenti e giovani sono potenzialmente a rischio di perdita dell’udito a causa dell’uso massiccio di cuffie e auricolari ad alto volume e della frequentazione di locali con musica molto alta. «Abbiamo stimato – scrivono gli scienziati che da 0,67 a 1,35 miliardi di persone di età compresa tra 12 e 34 anni in tutto il mondo probabilmente sta mettendo in atto pratiche di ascolto non sicure» commenta Lauren Dillard, autrice principale dello studio.
I ricercatori hanno condotto una meta-analisi di 33 articoli scientifici riguardanti pratiche di ascolto non sicure pubblicate tra il 2000 e il 2021 in tre database. Le pratiche non sicure sono state monitorate in base all’uso delle cuffie e alla partecipazione a luoghi di intrattenimento, come concerti, bar e club. Non bastano mamma e papà a urlare: «Abbassa il volume, che diventerai sordo!». I ragazzi spesso non si rendono conto dei rischi a cui vanno incontro perché non lo sanno. I risultati ottenuti hanno quindi spinto gli scienziati a fare un appello ai governi di tutto il mondo per dare priorità alle politiche di «ascolto sicuro» con l’obiettivo di salvaguardare la salute uditiva, in particolare delle giovani generazioni.

Che cosa succede all’orecchio
L’esposizione al suono con un volume troppo alto può affaticare le cellule e le strutture sensoriali nell’orecchio. «Con un rumore ad intensità molto elevata si attiva automaticamente la protezione della coclea: la staffa, ultima nella catena degli ossicini dell’orecchio, pompa meno il suono dentro la coclea, limitando il più possibile i danni. Ed è questo il motivo per cui, quando si esce da una discoteca o da un concerto abbiamo le orecchie tappate» spiega L uca Casati, otorinolaringoiatra , dirigente medico all’Azienda sanitaria Nord Milano.
Quando questo processo si protrae troppo a lungo possono subentrare danni permanenti come perdita dell’udito,acufeni  o entrambi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre 430 milioni di persone in tutto il mondo soffrano attualmente di ipoacusia invalidante. I giovani sono particolarmente vulnerabili a causa dell’uso di dispositivi di ascolto personali come smartphone, cuffie e auricolari e per il fatto che frequentano in modo più assiduo locali dove viene diffusa musica ad alto volume (discoteche, concerti).

Quando i decibel diventano pericolosi
L’esposizione prolungata a suoni a partire dagli 85 decibel potrebbe procurare già i primi danni all’udito  . Chi però ascolta musica in cuffia, secondo lo studio, sceglie spesso addirittura volumi tra i 105 e i 112 decibel. Oltre i 130 decibel abbiamo il riflesso del dolore e il danno all’udito può essere immediato «Presumibilmente se i nostri ragazzi non arrivano al dolore, altrimenti se ne renderebbero conto, stiamo parlando di volumi tra gli 85 e i 130 decibel» aggiunge Casati . Il parlato normale è solitamente al livello di 40 decibel (60 quando si parla ad alta voce, magari durante una conferenza) mentre il rumore del traffico in città o di un treno che passa in velocità sono suoni che si aggirano tra i 65 e gli 80 decibel. Quando invece si è in discoteca o ad un concerto rock oppure si ascolta musica con gli auricolari, solitamente il suono raggiunge e spesso supera i 90 decibel. In questi casi, se si ascolta la musica a volume alto per oltre mezz’ora si corre già il rischio di danneggiare il proprio udito. «L’esposizione prolungata al rumore favorisce il calo delle frequenze acute – spiega Luca Casati – che per fortuna non sono quelle utilizzate nella comunicazione, ma comunque ci aiutano a comprendere i discorsi negli ambienti rumorosi. Chi subisce un deficit nelle frequenze acute fa fatica ad ascoltare conversazioni se ci sono rumori intorno. Oggi questo problema di invecchiamento precoce lo vediamo in pochi casi in chi ha lavorato in ambienti molto rumorosi, ma è verosimile che anche i nostri ragazzi andranno incontro a questo problema già a partire dai 50 anni».

Come prevenire la perdita di udito
Quando si avverte un ronzio all’orecchio (segnale di difesa) è un segnale chiarissimo che la musica è a un volume troppo alto e questo succede spesso ai concerti. Come si può prevenire il problema? «Chi ascolta musica con gli auricolari sa che molti dispositivi in uso oggi consentono di monitorare il volume di ascolto e segnalano con un alert rosso quando i decibel sono troppo elevati. Tuttavia spesso i ragazzi non ci fanno caso e comunque tendono a non abbassare il volume per coprire i rumori di fondo (ad esempio quando si è in giro per una strada trafficata o in metro)» dice Casati. Alcuni dispositivi evoluti non solo segnalano, ma impediscono di alzare il volume se si sta esagerando. In commercio esistono alcune cuffie che riducono il rumore di fondo e questo può aiutare a mantenere volumi più bassi .
Non sempre però è possibile controllare in autonomia il volume. «Quando ci si trova a un concerto o in un luogo particolarmente rumoroso è bene proteggere l’udito stando lontani dagli altoparlanti o comunque cercando di fare pause lontano dai rumori. Per attutire si possono mettere tappi per le orecchie» conclude l’esperto.

di Cristina Marrone