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Chiara Bucello: «Io, sorda ma felice, uso l’ironia contro i tanti pregiudizi»
Chiara Bucello: «Io, sorda ma felice, uso l’ironia contro i tanti pregiudizi»
Corriere della Sera del 09/03/2021
Il problema? «Quando vado al cinema senza i sottotitoli!». Chiara Bucello ha 27 anni, è nata in Sicilia ed è nata sorda, non completamente ma quasi. Le manca l’udito, non la parola (non è sordomuta, sa leggere il labiale e risponde) e di certo non le manca l’autoironia. I suoi profili social – Instagram, facebook – sono pieni di video in cui sfata la disabilità di cui è portatrice. Altro problema? «Mentre sei fuori e ti scarica la batteria dell’impianto cocleare?!». Già, perché Chiara, che è laureata in Graphic Design, da due anni porta un apparecchio. È nata con una ipoacusia neurosensoriale neurovegetativa, un deficit uditivo che non le permette di sentire una conversazione a voce alta (che misura in media 60 db), ma può avvertire un’ambulanza molto vicina (che emette un suono a 120 db).
«Sono nata sorda – racconta – e non si sa perché. Mia madre non ha avuto la rosolia in gravidanza, o simili. Io non ho avuto una grave malattia nei primi anni dell’infanzia. Quindi quando sono nata avevo già un mistero addosso, un qualcosa di grande che non si poteva spiegare. I miei genitori hanno scoperto tardi, avevo un anno, che ero una bambina con sordità profonda. Un giorno mia madre andò dall’otorino e lì trovò la conferma: “Sua figlia è sorda come una campana!”».
Nonostante la disabilità, Chiara non si è mai pianta addosso e ha cercato di condurre una vita del tutto normale. «Fin dal primo momento – dice – i miei genitori mi hanno fatto vivere questa situazione non come una malattia, un dolore. Bensì come una sfida da cogliere e vivere, una strada non battuta da percorrere». Ha deciso di aprirsi sui social facendo autoironia, sperando di far capire alle persone che la disabilita non deve creare né disagio né compassione. «Le difficoltà sono tante, tutti i giorni – ammette – ma sono mie e le affronto quotidianamente. Agli altri chiedo solo un comportamento normale. Il mio messaggio è: apritevi alle diversità perché fanno parte della vita, ogni diversità è unica, tutti siamo diversi, questa è la magia della vita. Il mio motto è: vivere con spensieratezza perché con l’ironia abbatterò i pregiudizi».
Quali sono le frasi e gli atteggiamenti che ti piacerebbe evitassero le persone quando scoprono che sei sorda? «La situazione che trovo più spiacevole – dice – è quando incontro qualcuno per la prima volta, parliamo del più e del meno e capisco tutto senza problemi, perché sono brava a leggere le labbra. Poi la persona a un certo punto capisce che sono sorda, così invece di comportarsi come ha fatto fino a quel momento, comincia a parlare a voce altissima e/o a muovere la bocca come un pesce, per poi dirmi la sua sulla sordità».
E adesso c’è pure la pandemia e l’obbligo di portare le mascherine… «Le mascherine – spiega Chiara – non ti permettono di leggere il labiale. A un certo punto si era pensato di distribuire quelle trasparenti, alcune associazioni si sono mosse, ma non è successo in larga scala. Dal canto mio, quando il caso lo richiede faccio così: specifico che sono sorda, che bisogna allontanarsi, abbassare la mascherina e parlare normalmente e con chiarezza».
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di Fausta Chiesa