Il Dolomiti del 27/10/2021

Un’esperienza che racchiude storytelling, LIS, immagini e musica. “La promozione dell’arte e della cultura non conoscono confini: davanti a loro siamo tutti uguali”, spiega così gli obiettivi del progetto l’associazione Atti, sui cui canali Youtube e Spreaker sono da oggi disponibili una serie di prodotti multimediali di “visual podcasting” per raccontare alcuni grandi romanzi

TRENTO. Permettere ai soggetti portatori di disabilità uditiva di accedere a podcast, o meglio visual podcast, offrire agli amanti della lettura, a chi è alla ricerca di un nuovo libro da leggere di trovare spunti da approfondire: sono questi gli obiettivi di “Chi l’avrebbe mai letto?” un progetto di inclusione sociale oltre che di promozione alla lettura, e all’ascolto, che lancia un messaggio concreto: la promozione dell’arte e della cultura non conoscono confini; davanti a loro siamo tutti uguali.

“Chi l’avrebbe mai letto?” è una serie di nove podcast della durata di qualche minuto ciascuno, in ogni puntata verranno raccontati tre romanzi, legati da un invisibile filo rosso, accompagnati dalle musiche originali di Nikos Betti, Maestro dell’Associazione culturale coro Fanny Hensel, descritti dalla voce di Federico Bonati, giornalista e storyteller. Si tratta di progetto di “visual podcasting” i cui prodotti multimediali, ben nove, sono disponibili a partire da oggi, martedì 26 ottobre 2021 sui canali Youtube e Spreaker di Associazione Atti. Il progetto è realizzato con la collaborazione della AbC Irifor del Trentino cooperativa sociale, dell’Associazione culturale coro Fanny Hensel e il sostegno di Fondazione Caritro. L’esperienza racchiude il linguaggio dello storytelling, la lingua Lis, le immagini e la musica. Linguaggi che si compongono, fondono assieme e rispondono alle più diverse e svariate esigenze.

“L’idea – spiega Meri Malaguti, presidente di Atti – è innanzitutto quello di ‘sdoganare’ il linguaggio dei podcast, renderlo fruibile, ampliandolo attraverso il visual podcast, anche a potenziali utenti con disabilità uditive, ma nel farlo viene ben delineata una precisa architettura che permette ai contenuti sulle piattaforme scelte, di evidenziarsi in ‘luoghi virtuali ben precisi’ con contenuti altrettanto precisi e puntuali. Dopo un anno fortemente segnato da chiusure e cancellazioni di appuntamenti culturali e di intrattenimento, è emerso in maniera evidente che i contenuti artistici hanno assolto attraverso delle nuove modalità di fruizione, online, alla radio, alla tv, un ruolo fondamentale. In un paese che ha il desiderio di migliorarsi, di elevare il proprio senso di comunità non ci possiamo permettere di dimenticare che tutti siamo cittadini. Il progetto vuole raggiungere il più possibile il maggior numero di beneficiari indipendentemente dalle condizioni, attraverso canali facilmente fruibili da tutti”.

“La Cooperativa – afferma Ferdinando Ceccato, Direttore Abc Irifor del Trentino – con onore fa parte di questo progetto perché da sempre propone e partecipa ad iniziative che possano contribuire a rendere accessibili spazi e contenuti, informazione e cultura. Il progetto consente anche di sensibilizzare i cosiddetti normodotati per far conoscere loro l’esistenza della disabilità sensoriale e per renderli maggiormente consapevoli degli strumenti, delle tecnologie e delle modalità per accogliere ed integrare nella società ogni diversità”.