A Bertesinella il primo ufficio postale per sordi

VICENZA. Il primo ufficio postale d’Italia in grado di comunicare con le persone sorde è in un quartiere di Vicenza. Precisamente all’agenzia numero 4 di Bertesinella, nella periferia est della città, dove lavora Antonella Manfrin, un’impiegata che da autodidatta ha imparato il linguaggio dei segni. «È il primo progetto aziendale di questo tipo spiega il direttore dell’area territoriale Nord Est di Poste Italiane, Pietro La Bruna ed è possibile grazie a questa collega che ha messo a disposizione la sua capacità di comunicare attraverso la Lis. Mi auguro sia possibile ampliare ad altre parti del Paese questo servizio trovando nuove disponibilità, perché il nostro obiettivo è poter dare un servizio sempre migliore». Intanto, allo sportello consulenze di via Guido Rossa Antonella Manfrin segue già alcuni clienti con problemi di udito ed è a disposizione per chi finora non si è avvicinato ai servizi delle Poste perché non poteva dialogare al meglio. «Mi piace l’idea che Poste Italiane abbia un occhio di riguardo verso le persone sorde sottolinea l’impiegata -, così si cerca di dare a tutti il massimo aiuto possibile». Manfrin si è avvicinata alla lingua italiana dei segni (Lis) autonomamente, affascinata fin da piccola (dopo una visita in una scuola per sordi del Vicentino) dal modo così espressivo di comunicare e ha ampliato la sua conoscenza imparando il linguaggio da una collega di un ufficio postale sorda. Via via ha migliorato la tecnica studiando, ed ora mette a servizio dei clienti non udenti questa sua capacità. Chi ha necessità, nel Vicentino per ora, può rivolgersi all’ufficio di Bertesinella negli orari di apertura (dalle 8,20 alle 13,35 da lunedì al venerdì e fino alle 12,35 al sabato) dove troverà l’impiegata che conosce la Lis. Per ora il servizio è sperimentale, ma i clienti ci sono già. Come Jacopo Dominato, un giovane non udente che dialoga agevolmente con Antonella Manfrin, alla quale può chiedere informazioni su tutti i servizi dell’azienda. Da quelli più semplici, come il pagamento delle bollette, a quelli più impegnativi dal punto di vista della comprensione, come quelli finanziari. «Sapendo che c’è qualcuno in grado di parlare con la Lis conclude Manfrin i clienti sordi capiscono che possono fidarsi».

di Elfrida Ragazzo

Fonte: Il Corriere della Sera del 01-07-2017