Una legge per superare la sordità

La proposta.

CAGLIARI. Superare le barriere che impediscono ai disabili uditivi, sono 5mila in Sardegna, una vita normale, di relazione anche con gli uffici pubblici e il mondo del lavoro. A dare una spallata – si spera decisiva – ai pregiudizi e agli ostacoli è la proposta presentata da 39 consiglieri regionali di tutti gli schieramenti. Il primo firmatario, Cesare Moriconi, Pd, ha detto che «vogliamo affermare il diritto per ogni portatore di handicap, o delle famiglie, di poter scegliere il percorso terapeutico, aprendo una nuova frontiera che, vada oltre la cosiddetta lingua dei segni e arrivi fino alla terapia dell’oralismo». È la tecnica che consente al paziente di acquisire capacità espressive molto più ampie e pari a quelle di chi non ha alcun deficit auditivo. Nella proposta di legge è rilanciato soprattutto il concetto della prevenzione, con gli screening neonatali, ma anche quelli della formazione, il personale sanitario dev’essere aggiornato di continuo, e di «una capillare educazione pubblica e sociale capace che affronti il fenomeno attraverso anche il registro regionale sulle sordità e una commissione tecnico-scientifica». Obiettivo considerato prioritario da Sara Gerini: è la ragazza sorda che un anno fa ha lanciato sui social la campagna «Facciamoci sentire». Il suo slogan è da sempre una sordità, tante soluzioni. «Le persone disabili – ha detto – devono avere la possibilità di scegliere un loro percorso di recupero». La proposta prevede un finanziamento di 800mila euro in tre anni, per avviare il progetto e, secondo Moriconi, «se presa subito in carico dalla commissione sanità potrà essere migliorata e approvata in tempi brevi dal Consiglio».

Fonte: La Nuova Sardegna del 21-10-2017