Dalle “Deaflympics” di Samsun arriva il quarto bronzo per l’Italia

 

Alle Olimpiadi dei sordi arriva il quarto bronzo: dopo i due di ieri nel nuoto e quello nel bowling, ecco oggi quello nell’orientamento sprint con la brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint.

SAMSUN. Al terzo giorno di gare, alle 23esime Deaflympics, le Olimpiadi dei Sordi di Samsun (TUR), arriva il 4° bronzo azzurro, per mano di Luigi Le Rose nell’orienteering sprint. A distanza di 16 anni (Deaflympics di Roma, 2001) l’Italia torna a vincere una medaglia nell’Orientamento grazie alla brillante prestazione di Luigi Le Rose nello sprint, che porta così a 4 i bronzi conquistati dalla delegazione azzurra. Calabrese di Cariati (provincia di Cosenza) classe ’77, Le Rose (che oggi vive in Inghilterra, dove l’orienteering è molto diffuso) pratica questa specialità a livello agonistico da vent’anni ed era già arrivato terzo un anno fa agli Europei di Olomouc, in Repubblica Ceca. Ma questa medaglia olimpica rappresenta uno step più importante, come riconosce il presidente federale Guido Zanecchia: “Una notizia super per la Fssi, sono meravigliato ma felicissimo di questo bronzo – dice -. Nel 2001 vincemmo una medaglia nell’orientamento ma come squadra, mentre questo bronzo conquistato nell’individuale dimostra che siamo sulla strada giusta e che il lavoro del Dt Brunella Grigolli, che ci mette tanto impegno e passione, sta alzando la qualità dei nostri atleti”. E dopo pochi giorni di gara, fioccano i primi podi: solo ieri sono stati tre i bronzi: nel bowling per Davide Sacchi, dopo ben 12 anni di digiuno: “Devo essere sincero? – ha detto a caldo dopo la gara Sacchi- Sì, questa medaglia me la sentivo, ho capito che potevo farcela quando, chiusa la mattinata al terzo posto, nel secondo turno ho visto che i miei avversari collezionavano punteggi bassi. Ci ho creduto, ed eccola qua”.

Mostra orgoglioso il bronzo che gli penzola al collo il parmense Davide Sacchi, classe ’66, alla sua terza Olimpiade con la Fssi, che riporta in alto il bowling azzurro a distanza di 12 anni: “L’ultima medaglia l’abbiamo conquistata a Melbourne nel 2005 con Benedetta Foderà, questa nessuno se l’aspettava” commenta il segretario generale Paola Valli, al settimo cielo. Cominciano a ‘piovere’ medaglie sull’Italia: 3 in un giorno. E questa portata a casa da Sacchi, che gioca pure in una squadra udenti di Eccellenza a Cesena, è davvero un gran bel colpo.

Sempre ieri gli altri due bronzi dal nuoto: prima Federico Tamborrino, nei 400sl, che nuota in 4:07.73. IL giovane nuotatore pugliese ha dichiarato: “Siamo felicissimi di questo risultato, non ce l’aspettavamo. Perché questa non è la sua gara, ma ha persino migliorato il suo record personale rispetto alle batterie del mattino, mettendo in acqua tutta la tenacia che aveva dentro” dice il Dt azzurro Federico Paria. Il ragazzo, felice di questa nuova esperienza nel mondo dei sordi che gli sta regalando grandi soddisfazioni, non dimentica però “il mio allenatore Ivan Sacchi, che è stato per me come un padre”. Presente sugli spalti della piscina il presidente della Fssi Guido Zanecchia, che così ha commentato il successo: “Provo un grande orgoglio in questa giornata che ci consegna le prime medaglie. Tamborrino è un atleta esploso in pochissimo tempo, teniamo conto che lui ha un background diverso, viene dal fondo e ha solo 22 anni, perciò in futuro potrà fare grandi cose. Desidero ringraziare il Dt Paria e il suo allenatore Vito Del Priore, che lo hanno preparato per arrivare sino a qui. Infine, il Consiglio federale, che ha dato loro fiducia, decidendo in extremis di portarlo in Turchia”. Se è vero che gli “ultimi” saranno i primi, Tamborrino ha tutte le carte per salire il più in alto possibile.

Poi è stata la volta di Luca Germano, felice sul podio dei 200 farfalla. Erano tutti pronti a festeggiare il primo oro italiano di queste Deaflympics perché Luca Germano era arrivato alla finale dei 200 farfalla con il miglior tempo in batteria. Crono che ha confermato sostanzialmente in finale (2’06”05), dove però ha trovato pane per i suoi denti (primo il polacco Powroznik, secondo il giapponese Fujihara) e ha dovuto così accontentarsi del bronzo, che comunque rimane un risultato di tutto rispetto, come sottolinea il Team Manager della delegazione azzurra, Massimiliano Bucca: “Siamo felici per questa medaglia – dice Bucca -. Anche se può suonare come una piccola delusione per il personaggio, non dimentichiamo che in finale Germano si è migliorato di mezzo secondo, nuotando per quelle che sono state quest’anno le sue possibilità: non è calato, nè gli son tremate le gambe. Dobbiamo riconoscere sportivamente il valore degli altri due atleti, che in finale hanno superato sè stessi e i tempi che avevano fatto nella mattinata in batteria. Perciò i complimenti vanno anche e soprattutto al nostro Luca, che ha confermato sè stesso”.

A Samsun la spedizione azzurra è una compagine agguerrita di 95 atleti, distribuiti su 14 discipline, decisi a eguagliare, se non migliorare, il bottino di 12 medaglie di Sofia 2013. Cinquemila in tutto gli atleti al via. Per gli azzurri, un programma vasto: atletica, basket, pallavolo, calcio, bicicletta, mountain bike, nuoto, judo, karate, bocce, orientamento, tennis, lotta libera e lotta greco-romana.

(a cura del Cip)

Fonte: Redattore Sociale del 22-07-2017