L’attività descritta in questo articolo si colloca in un progetto più ampio che il Pio Istituto dei Sordi di Milano ha sollecitato e finanziato, riunendo vari soggetti che possano concorrere, ciascuno secondo le proprie competenze, alla costruzione di reali opportunità. Si tratta di enti e professionisti diversi, ricchi di esperienze e di competenze riguardo all’integrazione sociale delle persone straniere e delle persone sorde. Rivolgersi a persone sorde straniere significa occuparsi di individui che vivono una doppia condizione di “estraneità” che deriva dall’essere cittadini di un paese diverso dal nostro e dalla condizione di sordità; aumenta così a dismisura le difficoltà di comunicazione e, di conseguenza, l’inserimento sociale e lavorativo. Anche il corso vuol essere solo il punto di inizio di un percorso più ampio che prende in carico la necessità per gli utenti di giungere ad un risultato concreto, spendibile, che apra possibilità di integrazione più solide: un percorso che costruisca e sperimenti una opportunità anche per altri utenti stranieri sordi dopo di questi.

Il primo risultato concreto ipotizzato è stato quello di mettere gli utenti in grado di accedere alle prove CILS per la certificazione della competenza linguistica. Al momento la questione è stata chiusa esentando gli stranieri sordi dall’obbligo di avere una certificazione per ottenere il permesso di soggiorno. Questo non significa facilitarli; al contrario significa non offrire loro l’opportunità di recuperare lo svantaggio ulteriore che connota la loro condizione.  Di fronte a questa chiusura ci proponiamo di seguire l’esempio dell’Istituto dei Sordi di Torino che ha deciso di spostare l’obiettivo in avanti avviando con i sordi stranieri un percorso che li prepara ad affrontare l’esame di licenza media. Una riedizione ad hoc delle 150 ore, con un programma concordato con un CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) presso il quale gli utenti sostengono l’esame.

Questa strategia ci è sembrata in linea con i nostri obiettivi; il potersi appoggiare su un’esperienza già consolidata rappresenta sicuramente un grosso vantaggio.

C’è un altro riferimento, più ampio ed inclusivo, a cui ci siamo ispirati: la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio “Relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente”(2006); in essa l’UE individua le competenze chiave “di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione” in otto ambiti e le definisce come segue:

  1. comunicazione nella madrelingua;
  2. comunicazione nelle lingue straniere;
  3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
  4. competenza digitale;
  5. imparare a imparare;
  6. competenze sociali e civiche;
  7. spirito di iniziativa e imprenditorialità;
  8. consapevolezza ed espressione culturale.

Oppi pensa di declinare la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio “Relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente” come segue:

1.comunicazione:

  • costruire un terreno comunicativo percorribile nella Lingua dei Segni Italiana con un insegnante madrelingua. I sordi stranieri infatti nel giro di pochi mesi sono in grado di comunicare in LIS a partire dalle loro lingue dei segni. Su questa prima base linguistica è possibile poi:
  • apprendere gli elementi base dell’italiano scritto.
  1. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia:
  • verificare “il far di conto” essenziale nella vita di tutti i giorni
  • usare l’informatica, a partire dal proprio cellulare, come strumento di comunicazione e apprendimento.

Il corso ha avuto più di trenta richieste. Come mostra l’immagine, abbiamo bisogno della carta del mondo per abbracciare i paesi di provenienza (Albania, Armenia, Bulgaria. El Salvador, Moldavia, Perù, Romania, Russia, Sri Lanka, Ucraina). Sulla base di un questionario, sono stati selezionati sedici utenti, scelti per creare un’aula il più possibile omogenea in grado di perseguire e, ci auguriamo, raggiungere gli obiettivi definiti.

Renza Cambini, Maria Luisa Chesi, Maria Itala Graziano