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Non riesco più a sentire da un orecchio. Quali rimedi ci sono?
Non riesco più a sentire da un orecchio. Quali rimedi ci sono?
Ho 52 anni e circa due anni fa ho avuto una perdita di udito improvvisa e pressoché totale dal lato destro. Mi sono fatto visitare con qualche giorno di ritardo, pensando a un problema di catarro o cerume, e mi è stata diagnosticata un’ipoacusia improvvisa, con perdita di udito totale dal lato destro, da causa sconosciuta. Ho seguito una terapia con cortisonici, senza alcun miglioramento, ho fatto anche una RMN cerebrale risultata negativa. Tuttora soffro di disturbi uditivi: non riesco infatti ad identificare il punto di origine di suoni e i rumori. Ho inoltre difficoltà di comprensione in ambienti rumorosi e quando ho riunioni con più persone, e sono in auto, percepisco con difficoltà le parole. I medici mi avevano detto che i problemi si sarebbero attenuati nel tempo, invece questa condizione persiste ed è per me molto invalidante. Esistono soluzioni per questo problema?
L’ipoacusia monolaterale grave-profonda riguarda persone che hanno un udito normale da un lato e gravemente compromesso dall’altro e che non possono trarre benefici da una protesi acustica. Questa disabilità uditiva è poco conosciuta e spesso è sottovalutata ma interessa un numero piuttosto alto di persone: l’incidenza nella popolazione pediatrica è di circa 1-3 su mille nuovi nati e sale significativamente nell’età scolare, aumentando ulteriormente nel corso della vita. I pazienti affetti da ipoacusia monolaterale hanno difficoltà nella localizzazione e nella percezione della profondità dei suoni (deficit uditivo- spaziale ), hanno problemi nel sostenere conversazioni in ambienti rumorosi (ristoranti, luoghi affollati, automobile) e, in generale, sono penalizzati quando il messaggio verbale viene inviato al loro lato ipoacusico (a causa dell’effetto «ombra» del cranio). Nei bambini, sebbene questo tipo di disabilità non determini in genere problemi rilevanti per lo sviluppo del linguaggio, si possono verificare però ritardi in alcuni campi di apprendimento. Nei piccoli, fra le principali cause di ipoacusia monolaterale ci sono: malformazioni dell’orecchio interno, agenesia (cioè mancato o insufficiente sviluppo) del nervo acustico, cause genetiche, farmaci ototossici (che danneggiano l’orecchio), infezioni. Nell’adulto, l’ipoacusia monolaterale può essere invece improvvisa per causa sconosciuta, come nel suo caso, o essere associata a stadi avanzati di malattia di Meniere, a un neurinoma dell’VIII nervo cranico, a un trauma cranico, oppure far seguito a un intervento sull’orecchio medio e/o interno. Fino a poco tempo fa questa disabilità uditiva non era considerata rilevante e le terapie (come pure le protesi ) erano limitate e poco utilizzate. Adesso, anche grazie all’innovazione tecnologica, sono disponibili tre diverse possibilità di trattamento. Innanzitutto, le protesi acustiche CROSS , che consistono in due apparecchi posizionati sulle orecchie come protesi tradizionali. Sul lato “che non sente” viene posto un dispositivo che ha il compito di ricevere il suono e inviarlo wireless al dispositivo messo sul lato con udito normale. Il vantaggio di questa soluzione è quello di eliminare l’effetto ombra del cranio e migliorare la percezione uditiva in ambienti rumorosi. Questa soluzione è particolarmente indicata, quando anche l’orecchio migliore è lievemente ipoacusico. Un’altra possibilità è rappresentata dal ricorso a protesi impiantabili per via ossea. Questi dispositivi richiedono l’impianto chirurgico di una vite in titanio, o di un magnete sottocutaneo, nell’orecchio interessato, cui si collega un processore esterno che raccoglie il segnale sonoro e lo invia, attraverso la vibrazione delle ossa del cranio, al lato controlaterale sano. Anche questa soluzione permette, come le protesi CROSS, di eliminare l’effetto ombra del cranio e di migliorare la percezione in ambienti rumorosi. Sono stati , infine, condotti studi sperimentali sull’utilizzo dell’impianto cocleare in pazienti affetti da sordità monolaterale e da acufeni invalidanti. L’impianto cocleare viene utilizzato di routine per le ipoacusie gravi-profonde bilaterali: il nervo acustico viene stimolato elettricamente mediante un multi-elettrodo posizionato nella coclea del paziente con un intervento chirurgico. A oggi l’ipoacusia – anacusia (perdita completa dell’udito) unilaterale non rappresenta però un’indicazione di routine all’impianto cocleare; questa possibile applicazione sarà oggetto di studio e verifica nei prossimi anni.
Fonte: Il Corriere della Sera del 05-03-2017