Guanto parlante per non udenti vince un premio da 100mila euro

ROMA. Grande successo al Maker Faire di Roma per lo spin-off dell’Università di Camerino «LiMiX». L’innovativo progetto «Talking Hands», nato dall’iniziativa di due giovani laureati Unicam, Francesco Pezzuoli e Dario Corona, si è aggiudicato il primo premio del valore di 100.000 euro del Rome Prize, uno degli eventi più attesi della quarta edizione della Maker Faire di Roma. Ad annunciarlo sabato la giuria composta da Neil Gershenfeld, Bruce Sterling e Simona Maschi: impatto sociale dell’idea proposta (intesa come diffusione ed efficacia sul maggior numero di persone) e la sostenibilità economica della stessa (possibilità concreta di affermarsi e svilupparsi sul mercato) sono stati i i criteri di scelta per l’assegnazione del Rome Prize, acronimo di Rome Outstanding Maker of Europe. Talking Hands è, infatti, è un dispositivo indossabile che consente la traduzione della Lis (Lingua dei segni italiana). Con l’utilizzo di Talking Hands, una persona sorda segnante, ovvero che utilizza la Lis, può comunicare anche con le persone che non comprendono la lingua dei segni. Il dispositivo è costituito da due guanti che includono la sensoristica necessaria per acquisire i dati relativi al movimento delle mani, delle braccia e delle dita: i segnali vengono poi elaborati; le singole parole vengono tradotte in un testo che, trasferito ad un dispositivo dotato di altoparlanti, ad esempio uno smartphone, prenderà voce. Il rettore Corradini ha espresso, a nome dell’intera comunità universitaria, un estremo orgoglio per il risultato raggiunto ricordando la volontà di Unicam di sostenere l’autoimprenditorialità dei giovani laureati.

Fonte: Il Resto del Carlino del 18-10-2016