Conosciamo Federica Baroni

Sono Ricercatrice al Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università degli studi di Bergamo. Mi occupo di didattica, tecnologie inclusive e sordità. Ho iniziato vent’anni fa i miei studi di Lingua dei Segni, trasferendomi da Bergamo a Roma dove ho conseguito il diploma di assistente alla comunicazione e iniziato a lavorare con i bambini sordi nelle scuole: da laureata in lettere ed editoria, l’interesse per i linguaggi e la comunicazione mi ha sempre guidata nel legare discipline, sguardi e approcci differenti. Ho lavorato per sei anni come referente per l’inclusione della Scuola Audiofonetica di Brescia (a Mompiano) occupandomi degli aspetti organizzativi, didattici e pedagogici che riguardano l’inclusione scolastica degli alunni sordi o con altra disabilità.      Tuttora collaboro con questa realtà in progetti di ricerca e formazione. Sono da tanti anni consulente volontaria per l’Ente Nazionale Sordi, con riferimento all’educazione e ai servizi di inclusione scolastica; inoltre, offro sostegno alle scuole del territorio che chiedono formazione o supporto nella didattica specializzata. Ho coordinato numerosi progetti in scuole della Lombardia su temi connessi a sordità, didattica, lingue dei segni, inclusione. Sul versante della ricerca ho contribuito alla realizzazione di volumi e articoli e partecipato come relatore a convegni nazionali e internazionali in tema di sordità, accessibilità, inclusione scolastica e servizi, con particolare attenzione alle metodologie didattiche, al ruolo degli assistenti alla comunicazione nei contesti educativi e alla prospettiva sociale promossa dai Deaf Studies.

Le attività con la Fondazione PIS

Il legame con la Fondazione Pio Istituto dei Sordi nasce in relazione alla mia attività di referente per l’inclusione per la Fondazione Bresciana per l’Educazione Mons. Giuseppe Cavalleri (Scuola Audiofonetica di Brescia): l’esperienza con più di 60 alunni sordi e altrettante famiglie che mediamente frequentano questa realtà scolastica ogni anno, in un contesto inclusivo con centinaia di alunni udenti, mi ha permesso di conoscere molto da vicino le questioni organizzative, pedagogiche, didattiche e normative che riguardano l’inclusione. È pertanto questo, in rete con altre realtà educative affini e con figure professionali di ambiti e settori differenti, il maggiore contributo che posso portare alla Fondazione Pio Istituto dei Sordi, unitamente alle connessioni con i temi di ricerca scientifica di cui mi occupo.