Green Me del 03/03/2023

Partiamo da un concetto: il termine “sordomuto” è assai obsoleto. Si dice semplicemente “sordo” e parole come “sordomuto”, ma anche “non udente” o, peggio ancora, “audioleso”, sono offensive e non rappresentano il vero lessico italiano.
In occasione del World Hearing Day, la Giornata mondiale dell’udito che si celebra oggi 3 marzo, abbiamo cercato di capire quali siano i miti da sfatare riguardo ai sordi. E ci si è aperto un mondo.

1. Come si definisce un sordo?
Sordo e nulla più! Allontanate da voi l’idea che le persone sorde siano anche necessariamente mute. Più precisamente, sapevate che le espressioni più corrette, a seconda del caso, sono persone sorde, persone con problemi di udito o persone con ipoacusia?

2. I sordi non possono parlare
Ma chi lo dice? Quasi ogni persona sorda ha la capacità di parlare, ma anche coloro che sono profondamente sordi hanno la capacità di imparare a parlare, dopo molta logopedia.

3. Tutta la lingua dei segni è la stessa in tutto il mondo
Attenzione, si dice LINGUA e non linguaggio dei segni e no: proprio come la varietà delle lingue parlate in tutto il mondo, esistono anche molte forme di lingue dei segni. Se ne contano circa 130 varianti in tutto il mondo, con quasi tutti i paesi che ne hanno una o più versioni diverse. Ad esempio, esiste la lingua dei segni pakistana (PSL), la lingua dei segni britannica (BSL) e la lingua dei segni francese. Tutte queste varianti della lingua dei segni hanno alcune somiglianze tra loro, ma ognuna è unica a modo suo!
Nelle lingue dei segni è possibile individuare anche gerghi giovanili, forme regionali ed altre varietà.

4. Urla!
Ma anche no! Quando si parla con persone sorde non bisogna urlare. Esistono infatti gli impianti cocleari (la coclea è l’organo deputato alla trasformazione dei suoni nel cervello), che permettono alle persone sorde di sentire suoni e rumori.

5. Tutti i bambini con problemi di udito sono sordi
Falso, la perdita dell’udito ha diversi gradi: da lieve a moderata e da grave a profonda: i bimbi con ipoacusia lieve e moderata possono sentire la maggior parte dei suoni in modo naturale, ma possono non riuscire a seguire correttamente una conversazione in un ambiente rumoroso. I bambini con ipoacusia grave e profonda sono di solito sottoposti a impianti cocleari, che sostituiscono elettronicamente la funzionalità della coclea.

6. Con test genetici possiamo ridurre la prevalenza della perdita dell’udito
Non proprio: si può ridurre il numero di bambini nati con ipoacusia attraverso i test genetici, ma ciò non toglie che l’ipoacusia possa svilupparsi in seguito. Secondo il CDC, Centers for Disease Control and Prevention, per esempio, per l’avvento dei dispositivi digitali, degli auricolari e del volume elevato ai concerti, un adolescente su otto soffre di ipoacusia in entrambe le orecchie e uno su sei in un orecchio solo. Inoltre può capitare che i bambini abbiano otiti o ristagno di liquido nelle orecchie in giovane età, che possono causare ipoacusia.

7. Se mi accoppio con una persona con una perdita genetica dell’udito, i miei figli saranno sordi
No, se il coniuge A ha un’ipoacusia genetica recessiva, ma il coniuge B non ha lo stesso gene, allora nessuno dei figli avrà un’ipoacusia.

8. I sordi non possono ascoltare la musica
Chi l’ha detto? Non solo possono ascoltare la musica, ma possono anche suonare e cantare. Vi dice nulla il nome Beethoven? L’esperienza del suono è diversa da persona a persona, comprese quelle con tutti i gradi di sordità. La musica è multisensoriale, motivo per cui le persone sorde sono in grado di sentire le vibrazioni prodotte dalla musica riprodotta e consumare quelle vibrazioni attraverso il loro corpo. Sentite un po’ qui:

di Germana Carillo