CONOSCIAMO RITA SIDOLI

Mi chiamo Rita Sidoli. Sono nata a Novara, durante la seconda guerra mondiale, al cui termine i miei genitori sono tornati a Milano, città da cui provenivano.

Quando avevo quattordici anni, durante le vacanze estive, lessi “Anna dei miracoli”, la storia di Hellen Keller, una bambina sordo-cieca, e di  colei, Anne Sullivan, che le fece scoprire la magia della comunicazione.

Un mondo si aprì davanti a me e decisi che avrei insegnato ai bambini sordi. Stranamente la cecità passò in secondo piano. Al termine della scuola superiore frequentai i corsi di formazione sulla sordità presso l’Università Cattolica e presso l’Istituto Cardano. Alla fine di ambedue i percorsi di studio mi fu detto che non avrei potuto insegnare per il rotacismo che permaneva, malgrado molte sedute di logopedia.

Frequentai la facoltà di Pedagogia ed al contempo il corso biennale di logopedia. Questi studi mi avrebbero comunque dato la possibilità di lavorare nell’ambito linguistico. Specializzazione a Pavia presso il Dosso Verde, finalmente inserimento nel servizio ambulatoriale per “I ritardi di acquisizione del linguaggio nell’età evolutiva” con ricadute nell’ambito della lettura e della scrittura, presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. Il servizio lavorava su una base neurolinguistica in stretto rapporto con le scuole. L’obiettivo principale era quello di iniziare il più precocemente possibile il trattamento dei bambini, grazie alla disponibilità di interventi diversificati e prolungati nel tempo. Fu un periodo bellissimo, in cui imparai da specialisti con una lunga esperienza di lavoro.

Successivamente entrai  in Università Cattolica come professore associato nella Facoltà di Scienze della Formazione, docenza  di Pedagogia Speciale in Scienze della Formazione, in Scienze della Formazione Primaria e della Formazione per insegnanti di sostegno nella Secondaria di primo e secondo grado  che mi permise di condividere con gli studenti e le studentesse l’esperienza di lavoro vissuta al Besta. Ricordo quando avvertivo in aula un po’ di stanchezza: bastava che introducessi il caso di un\a bambino\a: la storia pregressa, le difficoltà iniziali, i progressi nel tempo, ……. e gli occhi si accendevano di interesse.

Nel frattempo tante richieste da Paesi dove le cosiddette “Patologie dello sviluppo”, specie in ambito comunicativo, erano ignorate: Etiopia, Palestina, Sudan, Sud Sudan, Zambia, India (Andra Pradesh),  Vietnam, Afghanistan, ….. A volte congregazioni di suore con presenza all’estero, a volte vescovi o docenti che si rivolgevano all’università. A Juba, capitale del Sud Sudan,  La Nostra Famiglia, con sede a Bosisio Parini e presenza in tutta Italia, aprì la prima scuola materna per bambini sordi: il primo anno, il più piccolo aveva sei anni e la più grande tredici.

Molti incontri, ….. fino a quando – in Italia – conosco il Pio Istituto dei Sordi …. Di nuovo il mondo dei sordi! Avevo sentito parlare del legame con questo Istituto quando tenni due corsi di formazione per insegnanti  ad Ephphatà – scuola per bambini con deficit uditivi e comunicativi – a Betlemme, in Palestina.

 

LE ATTIVITA’ CON IL PIO ISTITUTO DEI SORDI

Il Pio Istituto mi ha offerto la possibilità di incontrare persone esperte, di far parte del gruppo di docenti che contribuiscono alla valutazione delle opere partecipanti – con scadenza biennale – al concorso nazionale. Ho potuto condividere – grazie agli incontri che il PIS sollecita con scadenze opportunamente collocate – proposte di consulenza psicologica, di attività sportive, di problematiche che coinvolgono il mondo della sordità, …..

Un aspetto attuato dal PIS – fra i più rilevanti a mio giudizio e non così diffuso in Italia  – prevede e concretizza l’intervento di aiuto a favore di bambini sordi in diversi Paesi del mondo, laddove la situazione politica lo permette. Sto scoprendo gli innumerevoli campi di presenza e di azione in cui il Pio Istituto si muove, non ultimo quello della presentazione di figure significative nella storia  della sordità. Spero ed auguro che le attività di approfondimento attualmente in corso continuino e si arricchiscano in futuro.