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Intervista alla Benemerita Alessandra Farris
CONOSCIAMO ALESSANDRA FARRIS
Ho studiato Lettere Classiche all’Università di Cagliari e ho una decennale esperienza nella vendita, nella gestione e formazione del personale, sia in ambito nazionale che estero.
La sordità e la disabilità uditiva fanno parte della mia vita dato che i miei genitori sono entrambi sordi dalla nascita, e io, come tutti i CODA, mi sono sempre scontrata, direttamente o indirettamente, con le variegate difficoltà che le persone sorde si trovano davanti; sono quindi cresciuta col sogno di un mondo accessibile e inclusivo, facendone la mia missione personale (ce l’ho nel DNA) e poi lavorativa con IntendiMe, che ho fondato nel 2015 con i miei soci Giorgia e Antonio a seguito di un incontro presso un programma di formazione dell’Università di Cagliari, e di cui sono presidente.
Partendo dalla convinzione che innanzitutto sia necessario abbattere le barriere culturali e poi quelle sensoriali, facendo tanta informazione e sensibilizzazione sulle esigenze di chi spesso è ancora trasparente agli occhi dei più, ho scelto di fare anch’io la mia parte e affidare alla tecnologia il compito di superare le barriere della sordità. Certamente l’innovazione tecnologica e gli strumenti informatici sono dei potenti alleati quando si parla di inclusione, soprattutto di quella relativa alle persone con disabilità uditiva, e rappresentano un prezioso strumento proprio per la loro innata capacità di prestarsi ai più svariati utilizzi che conducono al raggiungimento di possibilità e risultati altrimenti impensabili. Ecco perché è nato KitMe, un sistema per la rilevazione e notifica di suoni e vibrazioni, sviluppata con un team di persone sorde e udenti, ed ecco anche perché sono orgogliosa di affiancare a supporto di questa tecnologia un servizio di assistenza clienti accessibile, composto esclusivamente da persone sorde e CODA, primo in Italia.
In IntendiMe l’inclusione è il modo attraverso cui ogni giorno creiamo una squadra sempre più affiatata; accessibilità, inclusione sociale e uguaglianza sono i valori che guidano tutte le scelte legate all’organizzazione aziendale.
LE ATTIVITA’ CON LA FONDAZIONE PIO ISTITUTO DEI SORDI
Poter collaborare con una bella e stimabile realtà come quella del Pio Istituto Sordi è una di quelle opportunità nate grazie a IntendiMe per cui sono immensamente grata. Fin da subito siamo stati in grado di trovare molti punti di incontro su cui basare un rapporto che portiamo avanti da ormai quasi sette anni, fin da quando mi presentavo come CODA con in mano un progetto ambizioso che cercava di venire alla luce. Il Pio Istituto sordi ha riposto estrema fiducia in questo, riconoscendo il mio impegno verso le persone sorde come meritevole del titolo di socia benemerita della Fondazione, ma e anche e soprattutto offrendo il suo prezioso supporto su più fronti.
Il PIS si è subito posto come esperto interlocutore in ambito sordità e disabilità uditiva, coinvolgendo e facendosi coinvolgere in attività di informazione e divulgazione a favore di accessibilità e inclusione, offrendo la propria disponibilità di pensieri, azioni e talvolta anche spazi, con estrema fiducia verso le innovazioni capaci di incidere positivamente nella vita delle persone con disabilità uditiva che ogni giorno sostiene.
Negli anni abbiamo partecipato insieme ad appuntamenti vari sulla sordità, convegni, webinar e simili, incrociato e accresciuto le reciproche reti di contatti, ci siamo confrontati su vari argomenti e sostenuti in quante più occasioni possibili. Per IntendiMe la Fondazione è stata di enorme supporto nel reperimento di persone con cui testare il KitMe fin dal primo prototipo e, una volta pronto, ha poi deciso di donarne diversi alle persone del proprio network e non solo, proprio per ribadire l’impegno verso chiunque abbia una disabilità uditiva.
Non posso non ringraziare in modo particolare il direttore Stefano Cattaneo, una persona di estremo valore umano e professionale, dotata di passione, pragmaticità e grande apertura mentale, per cui nutro profonda stima; lo stesso dicasi per le persone che fanno parte di tutto l’organigramma del PIS, capaci di portare avanti un notevole lavoro a cui va il mio più sincero plauso.
Credo che la Fondazione sia veramente capace di “intercettare” le persone con disabilità uditiva e di favorirne accessibilità e inclusione tramite la propria presenza e sostegno in vari campi, dall’arte allo sport, dalla formazione all’innovazione, dai servizi agli eventi socioculturali; vedo che lo sta facendo piuttosto bene, per cui non posso che suggerire di continuare così, potenziando la comunicazione delle proprie attività future, così da metterle ancora più in luce, perché davvero meritano maggiore risonanza. Mi auguro che in queste attività future ci sia sempre spazio per collaborare in modo proficuo; d’altronde, entrambe guardiamo nella stessa direzione… quella dove le barriere sensoriali e culturali crollano e le differenze non esistono più.