Redattore Sociale del 18/03/2022

Scritto e diretto da Lorenzo Giovenga e da Giuliano Giacomelli, ha per protagonista un solitario senzatetto sordo e una ragazza che l’uomo salva da un tentativo di stupro.

ROMA. È arrivato su RaiPlay, dopo oltre un anno di giri nei vari festival, “Intolerance”, il cortometraggio in Lis, scritto e diretto da Lorenzo Giovenga e da Giuliano Giacomelli e prodotto da Daitona. In un ambiente metropolitano filtrato dal bianco e nero si muove un solitario senzatetto sordo dalla nascita. Ogni giorno la sua routine si ripete: la ricerca di un luogo per lavarsi, le soste, le sigarette trovate a terra. Finché, durante una nottata di pioggia, salva una ragazza da un tentativo di stupro. La ragazza, scossa e commossa, lo ringrazia e cerca di trovare un modo per sdebitarsi. L’uomo però non vuole nulla fino al momento in cui sulla schiena della ragazza non spunta un paio di ali a cambiare le carte.

“Una storia piccola, intima e delicata. Una vicenda che prende spunto da un certo cinema del reale ma che alla fine, con un colpo di coda, abbraccia tutto ciò che potrebbe sembrare l’esatto opposto: ovvero l’immaginazione, il fantastico e il paradosso”, dichiarano i registi nelle note di regia. “Intolerance nasce come progetto sperimentale: si sperimenta in primis sulla forma grazie a un bianco e nero pieno di contrasti e poi soprattutto sulla traccia sonora. Il punto di vista della storia è quello di lui, senzatetto sordo per cui il mondo è un posto privo di colore e per il quale il suono non esiste. Lo spettatore sarà pertanto calato in un contesto desaturato e senza suoni. Si sperimenta poi sui generi, mixando il cinema del reale a quello fantastico per creare un racconto in cui ciò che conta è raccontare i chiaroscuri del nostro protagonista che, in qualche maniera, rappresenta la parte più buia nascosta in ognuno di noi. Ed è esattamente ciò che il cinema contemporaneo fa meglio”.

Oltre alla recitazione interamente in lingua dei segni italiana, tra le cose più interessanti del cortometraggio vi è soprattutto il lavoro sull’audio. Il mondo è presentato sul versante del protagonista, anche dal punto di vista sonoro, creando la curiosità della scoperta nello spettatore. Lo scroscio della pioggia, il rumore del traffico, la sonorizzazione del silenzio sono i punti di forza di questa piccola storia. (A. P.)