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La lingua dei segni sbarca negli ospedali e negli uffici dell’Ulss Traduzioni via web
Corriere delle Alpi del 03/02/2022
BELLUNO. Buone notizie per le persone sorde che hanno bisogno dei servizi dell’Ulss bellunese. L’azienda socio sanitaria ha attivato un servizio di traduzione in lingua dei segni da remoto, per facilitare il dialogo con personale medico: potrà essere richiesto negli uffici, negli ambulatori e in pronto soccorso.
Il servizio di video-interpretariato è garantito da Veasyt Live!, spinoff dell’Università Ca’ Foscari Venezia; permette di fruire dell’interprete di LIS da computer, tablet o smartphone in videochiamata. Non c’è neppure bisogno di prenotare: dalla richiesta del servizio, dicono dall’Ulss, il video-interprete risponde entro pochi secondi ed è immediatamente disponibile a supportare il dialogo tra il personale dell’Ulss e l’utente.
Veasyt Live! è disponibile tutti i giorni dalle 8.00 alle 18 dai tablet in dotazione all’Ulss Dolomiti in tutte le sedi dell’azienda che sono aperte al pubblico. «Pratico e comodo per tutto il personale dell’azienda – commentano dall’Ulss – Considerate le particolari caratteristiche del territorio bellunese, fornire un servizio di video-interpretariato da remoto significa abbattere le barriere organizzative dell’interpretariato LIS e accorciare le distanze, continuando a garantire qualità e professionalità. È possibile grazie all’applicazione di innovazioni tecnologiche in ambito socio-linguistico».
Oltre al servizio di video-interpretariato, il pacchetto per l’accessibilità proposto da Veasyt prevede anche momenti di formazione a favore del personale dell’Ulss sul tema della sordità, per garantire la migliore accoglienza e le migliori cure ai pazienti sordi.
L’iniziativa non è passata sotto traccia. Ha subito riscosso il plauso del presidente della Regione, Luca Zaia. «Un nuovo servizio che dimostra l’attenzione della sanità veneta per le persone in difficoltà, utilizzando un’eccellenza tecnologica veneta. Bravi all’Ulss 1 Dolomiti a mettere a frutto Veasyt Life, una spinoff dell’Università di Venezia, per risolvere una difficoltà importante per le persone sorde», ha detto commentando la notizia. «Mi auguro che l’iniziativa possa essere diffusa anche sul resto del territorio conclude Zaia – perché in Veneto la sanità non deve solo qualità clinica, ma anche esempio di civiltà e attenzione ai più deboli, come in questo e in molti altri casi».Le partnership che Veasyt Life ha attivato con molte università, anche all’estero, permettono di avere a disposizione una squadra di professionisti in possesso di titoli e di esperienza. Che lavora da remoto. L’applicazione è infatti un marketplace al quale gli interpreti possono iscriversi ed esercitare la professione dal computer di casa o del proprio ufficio. E offre loro un percorso di aggiornamento continuo al fine di assicurare un servizio sempre migliore.
La LIS, una lingua utilizzata da 170mila italiani
La LIS, la lingua dei segni italiana, è stata elaborata a partire dagli anni Ottanta. Si calcola che oggi sia parlata da una comunità di 170mila persone tra sordi e persone che sono in relazione con essi. Una curiosità: rispetto all’italiano parlato, la costruzione della frase standard è scombinata, con il verbo posto alla fine.