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Dispositivi all’avanguardia e assistenza su misura, per contrastare i problemi di udito
La Repubblica del 26/11/2021
Solo in Italia si stimano in circa 7 milioni, pari al 12% della popolazione, le persone ipoacusiche, ovvero quelle che soffrono problemi di udito di varia entità. E di queste, solo il 25% è protesizzato contro una media europea del 30%. Si tratta di dati che rendono l’idea di quanto la mission di aziende come AUREM, operante da Sesto San Giovanni ma attualmente protagonista di ulteriori espansioni tra Milano e Novara, sia cruciale nel contrastare questa condizione. Il tutto disponendo di apparecchiature all’avanguardia per l’esame dell’udito, che grazie ad uno staff competente e preparato, sono alla base della proposta di apparecchi acustici tra i più evoluti per il recupero del deficit uditivo, nonché di nuovi trattamenti contro gli acufeni. Anche perché, come racconta Vittorio Porcu, fondatore di questa realtà nel 2017 insieme ad Andrea De Benedictis, i problemi di udito hanno ripercussioni che vanno ben oltre la mera capacità di sentire chiaramente i suoni.
Approccio su misura
I due soci fondatori hanno intrapreso questa avventura imprenditoriale avendo alle spalle oltre 20 anni di esperienza nel settore. La volontà però, come racconta Vittorio Porcu, è che “abbiamo voluto distanziarci dalla logica della multinazionale, aprendo così un azienda con un’offerta più a misura d’uomo”. Se da un lato infatti la proposta di apparecchi, tra modelli tradizionali, invisibili e ricaricabili, mette sul piatto dispositivi all’avanguardia, a distinguere fortemente AUREM è “tutto quello che viene prima della decisione di applicare, fase in cui accompagniamo la persona interessata e la famiglia nella scelta dell’approccio più adatto”. Questo anche attraverso un’opera di divulgazione fondamentale in un Paese in cui, per via di retaggi che vedono gli apparecchi acustici come un dispositivo invalidante e fonte di imbarazzo, spesso si opta per non trattare l’ipoacusia, oppure di utilizzare l’apparecchio meno visibile possibile a prescindere dalla sua efficacia.
Grazie ad una presenza capillare sul territorio, forte della collaborazione tra le sedi aziendali (in particolare il centro acustico di Sesto San Giovanni), e oltre 40 tra poliambulatori e farmacie, chi sospetta di soffrire di un problema di udito potrà contare su un test gratuito audiometrico o un test per gli acufeni. “Sulla base di questi test e su ciò che riscontriamo consigliamo la soluzione più adatta”, prosegue Vittorio Porcu, “capendo a fondo il problema ma anche le motivazioni che hanno portato il paziente a rivolgersi a noi. Dopodiché il nostro supporto prosegue anche dopo la scelta dell’apparecchio acustico, per una vera rieducazione a sentire i suoni grazie a questi moderni dispositivi”.
Un servizio effettuato anche a domicilio, per test e controlli gratuiti, e la prova gratuita degli apparecchi acustici, e l’assistenza programmata e continuativa, completano un ventaglio di servizi all’insegna dell’attenzione prestata su ciascun paziente.
Gli apparecchi acustici
Disponibili in diversi modelli, gli apparecchi acustici che AUREM commercializza sono dotati delle più avanzate tecnologie Oticon. Ciò a partire dai più tradizionali dispositivi retro-auricolari, tuttora fra i modelli più diffusi. Si posizionano dietro l’orecchio, veicolano il suono attraverso un sottile tubicino e passano sulla superiore dell’orecchio per poi essere inseriti nel condotto uditivo. Gli apparecchi acustici invisibili intrauricolari sono invece realizzati con impronta su misura per poter essere inseriti all’interno dell’orecchio. Sono sorprendentemente piccoli, tanto da arrivare a scomparire una volta inseriti nel condotto auricolare e spesso passano completamente inosservati. Infine vi sono gli apparecchi acustici ricaricabili proprio come uno smartphone, garantendo già solo in 30 minuti di ricarica ben 6 ore di utilizzo.
Non solo un problema d’udito
La diminuzione dell’udito non coinvolge solo la sfera dei suoni e dei rumori, ma si estende a tutta la sfera emotiva relazionale dell’utente fino a condizionare ogni momento della vita quotidiana. Ciò al punto che, se non trattata, l’ipoacusia può portare a situazioni di isolamento, ansia e depressione. Molto spesso il problema viene sottovalutato, ci si imbarazza a confessare la perdita uditiva, c’è difficoltà ad ammettere il problema e a rivolgersi a specialisti e soprattutto, c’è una mancanza di informazioni sugli effetti del calo uditivo. Per questi motivi occorrono circa 6/7 anni prima che un soggetto con problemi uditivi si rivolga a uno specialista.
Diversi e recenti però studi affermano che l’ipoacusia porta alla diminuzione di stimoli sociali, con le persone affette da questa patologia tendono inconsciamente ad isolarsi dal contesto. Un atteggiamento. questo, che porta a un decadimento cognitivo e può accelerare il sopraggiungere di malattie neurologiche tra cui la demenza. La protesi acustica quindi, al di fuori di una mentalità collettiva che ancora la associa ad un immagine invalidante e antiestetica, può ripristinare una vita familiare tranquilla riducendo fenomeni di ansia e depressione legati all’isolamento sociale.
www.aurem.it