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Bebe Vio Academy, si parte! “Che insegnante sarò? Sembro buona e cara…”
La Gazzetta dello Sport del 27/10/2021
Pronti, via! Ieri a Milano si è tenuto il battesimo del corso multi-sportivo, voluto da art4sport e Nike, con la bicampionessa paralimpica di fioretto dedicato a ragazzi con e senza disabilità. Cinque le discipline praticate: atletica, scherma in carrozzina, sitting volley, basket in carrozzina, calcio amputati. “Non vedevo l’ora…”, confessa Bebe.
MILANO. Martin Castrogiovanni con quelle spalle (e il classico “barbone” che lo contraddistingue) solleva una ragazzina in carrozzina e la manda a canestro. Inizia con questa immagine, poco prima delle 15 del 26 ottobre la Bebe Vio Academy. Un progetto che parte da lontanissimo, per iniziativa di art4sport Onlus e di Nike. “Sono emozionatissima, davvero. Non vedevo l’ora che arrivasse – racconta Bebe tutto di un fiato -. Ci stanno lavorando da tanto tempo un sacco di persone. E vedere ragazzine e ragazzini fare sport olimpici e paralimpici e allenarsi assieme è davvero esaltante”.
Un’insegnante “agonista”
Il Centro Sportivo Iseo a Milano è il punto di partenza di questa Academy. Un progetto lungo tre anni che vedrà – nella prima stagione – protagonisti una trentina di giovani per ogni corso che si allenerà 2 volte la settimana, fra questo centro sportivo e quello all’aperto della Bicocca. E sono 5 le discipline praticate: atletica, scherma in carrozzina, sitting volley, basket in carrozzina, calcio amputati. “Che insegnante sarò? Di certo non avrò tanta pazienza. Io sembro buona e cara, ma in realtà… Perché come tutti sappiamo lo sport è principalmente agonismo”, scherza Bebe Vio che in questa prima (storica giornata) si fa aiutare da Davide Re, primatista italiano dei 400 metri e Alice Volpi, già campionessa del mondo di fioretto reduce da dai Giochi di Tokyo 2021.
Come Vale Rossi
“È già stato bellissimo vedere i ragazzini che si sono iscritti a questi corsi dai 6 anni in su. In ogni corso tutti i partecipanti si cimenteranno in tutti gli sport. Anzi vedo che c’è già qualcuno che in carrozzina se la cava piuttosto bene. Vanno forte come Valentino Rossi!”. E poi: “Mi piace che ci sia tutta questa contaminazione, con tutti che fanno tutto. Vi voglio anche raccontare il significato che sta dietro al logo dell’Academy – continua Vio -. La B è in realtà un ragazzo in carrozzina, la vedete? – chiede Bebe ai partecipanti -. Questa che sembra una A è invece una persona a cui manca un pezzetto, una gamba e infine l’altra lettera rappresenta chi è tutto intero”.
Le parole di Davide e Alice
“Credo che Bebe sia il simbolo del coraggio e della resilienza. Un esempio per tutti – racconta Re -. È una bellissima esperienza essere qui in questo momento con tutti questi giovani”. Sul “palco” si alternano anche tutti i ragazzi di Fly2Tokyo, il gruppo di atleti paralimpici che grazie alla art4sport (la Onlus voluta dalla famiglia Vio) sono arrivati alla Paralimpiade di Tokyo. Ognuno racconta ai più giovani la sua esperienza e cosa ha significato per loro lo sport. Come Alice Volpi: “Io ero una ragazzina molto timida, grazie alla scherma invece sono diventata una ragazza molto diversa…”. Poi le parole lasciano spazio allo sport. La Bebe Vio Academy finalmente comincia.
di Gian Luca Pasini