CUI, arriva un master per gli interpreti della lingua dei segni 
Quotidiano di Sicilia del 10/08/2021

Un’altra novità per il CUI, dopo l’insediamento del Centro interuniversitario di ricerca “Cognizione, linguaggio, sordità”. Il presidente Lavima: “Impegnati per favorirne crescita e diffusione”

RAGUSA. Il Consorzio Universitario ibleo aveva annunciato delle news ed infatti è stato pubblicato un bando per il master finalizzato alla formazione di interpreti di LIS, la lingua dei segni. È questa un’altra delle novità che caratterizza l’azione della Struttura didattica speciale di lingue e letterature straniere dell’Università di Catania, sede di Ragusa, in cui si insegna la LIS già dal 2015 e di cui dà comunicazione il Consorzio universitario ibleo.
Con il riconoscimento ufficiale della LIS, l’Università di Catania “assume un ruolo pioneristico nella formazione della professionalità in questo settore – ha sottolineato la docente responsabile dell’insegnamento, Sabina Fontana -. La lingua dei segni italiana è stata inserita come lingua scelta al pari delle altre lingue ed è stato da poco assunto un collaboratore ed esperto linguistico sordo ai sensi della Legge 68/99. L’attivazione del master in Teoria e tecniche di traduzione e interpretazione italiano / lingua dei segni italiana per l’anno accademico 2021/2022 prevede anche la formazione di LIS tattile e sarà l’unico master in Italia che forma queste professionalità”.

Tra le novità, inoltre, il fatto che da poco si è costituito il centro interuniversitario di ricerca ‘Cognizione, linguaggio e sordità’ a cui hanno aderito le Università di Milano-Bicocca, Palermo, Trento e Ca’ Foscari Venezia e di cui è capofila l’Università di Catania, sede di Ragusa. “L’obiettivo ultimo che ci poniamo – ha aggiunto ancora Fontana – è promuovere l’inclusione dei sordi nella carriera accademica non dimenticando che il 19 maggio scorso è stata approvata in maniera definitiva dalle Camere la legge di conversione del cosiddetto decreto Sostegni che all’articolo 34 ter stabilisce che la Repubblica italiana riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana e la lingua dei segni italiana tattile e riconosce le figure dell’interprete in LIS e dell’interprete in List quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione”.

Un grande supporto, in questo contesto, è stato fornito dal presidente della Struttura didattica speciale, Santo Burgio, con cui è stato avviato il processo di inserimento della LIS nella didattica. Ad anticipare che al Consorzio erano in arrivo alcune novità era stato, qualche settimana fa, il presidente del Consorzio universitario ibleo, Pinuccio Lavima. “È una realtà che opera in seno al nostro ambito e che merita di essere valorizzata con grande attenzione perché – ha evidenziato – si stanno portando avanti processi molto innovativi che possono favorire la crescita della didattica e, soprattutto, l’attenzione da parte dei potenziali iscritti. Basti pensare che la maggior parte dei nostri studenti la prediligono nelle scelte. È la seconda lingua più selezionata, infatti, dopo l’inglese. E questo vorrà dire qualcosa. Ecco perché cercheremo di favorirne la crescita e la diffusione. È un altro degli obiettivi che come CUI ci stiamo prefissando”.

di Stefania Zaccaria