La lingua dei segni spiegata agli amministratori pubblici
Il Gazzettino del 29/04/2021

TREVISO. Rimuovere le barriere della comunicazione grazie all’utilizzo della Lingua italiana dei segni (LIS) e della Lis tattile, il tutto grazie all’avvio di due corsi formativi per rispondere alle necessità delle famiglie e delle Istituzioni del territorio provinciale. Nello specifico, un corso sarà destinato agli amministratori locali, con inizio il prossimo 3 maggio per un totale di 9 incontri in videoconferenza, l’altro sarà invece destinato agli operatori del settore. Questa la nuova iniziativa ideata dall’Usl 2 con il coinvolgimento della Cooperativa Socio Culturale che segue il servizio di integrazione scolastica per gli alunni con disabilità sensoriali.

L’OBIETTIVO. I corsi, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari, intendono fornire le conoscenze di base o intermedie nell’utilizzo della lingua dei segni italiana in presenza di disturbi della comunicazione verbale in bambini affetti da mutismo o sordità. Soddisfatto Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2: «Si tratta di un risultato importante perché la Lis è fondamentale per aiutare i ragazzi a parlare tra loro e con gli altri. La Lingua dei segni, oltre che con le persone sorde, si rivela difatti importante nella rieducazione e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da disabilità comunicative diverse come l’autismo, e la sindrome di down, oltre che in coloro che soffrono di disturbi specifici dell’apprendimento». L’obiettivo dei corsi, realizzati grazie al contributo di Ascopiave, è quindi duplice: da una parte sensibilizzare sulle potenzialità della Lis nei vari ambiti della vita quotidiana e, dall’altra, fornire a tutti gli interessati gli strumenti necessari per la comunicazione con persone che la utilizzano come unico strumento linguistico a loro disposizione. Nella firma dell’accordo sono stati così coinvolti l’Usl 2, i 94 Comuni trevigiani, AscoPiave e il mondo della scuola, compresa l’università di Ca’ Foscari, oltre ad una mamma instancabile come Raffaella Fantin Buziol, vera promotrice dell’iniziativa. «Questo progetto vuole favorire le pari opportunità e l’inclusione scolastica e sociale nella vita di tutti i giorni conclude la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella un corso che sarà seguito anche da psicologi e logopedisti che, giornalmente, sono poi le persone maggiormente a contatto con minori e disabili». (B.F.)