ROMA – La Farnesina conferma il decesso, oggi a Goma, dell’Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio e il militare dell’Arma dei Carabinieri, Vittorio Iacovacci. L’ambasciatore ed il militare stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo, spiega la Farnesina. L’ambasciatore e il carabiniere sono deceduti a seguito di un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite a Goma. Nell’attacco è rimasto ucciso anche l’autista del convoglio Onu. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha appreso la notizia mentre era al Cae di Bruxelles. Di Maio ha manifestato “immenso dolore per l’accaduto”.

Mattarella: “Vile attacco, Italia in lutto”

“Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio. “La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato- aggiunge- che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo. Nel deprecare questo proditorio gesto di violenza gli italiani tutti si stringono nel cordoglio intorno alle famiglie delle vittime, cui desidero far pervenire le condoglianze più sentite e la più grande solidarietà”.

Draghi: “Vicini ai familiari delle vittime”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime “profondo cordoglio” del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, e di Vittorio Iacovacci, appuntato dei Carabinieri che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma. Il Presidente del Consiglio e il Governo si “stringono ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri”. La Presidenza del Consiglio, si legge in una nota, segue “con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”.

“Inaccettabile che gli operatori umanitari continuino ad essere bersaglio di gravi attacchi”

Azione contro la Fame “condanna con forza” l’attacco terroristico compiuto oggi tra Goma e Bukavu, nella Repubblica democratica del Congo, nel quale hanno perso la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e uno degli autisti che operano per il World Food Programme. L’organizzazione, presente nel Paese dal 1996, “esprime la sua vicinanza e solidarietà al Governo italiano, alle sue forze dell’ordine e all’Agenzia delle Nazioni Unite e si augura che i feriti possano quanto prima ristabilirsi. L’atto terroristico è stato ordito in occasione di una visita ai programmi di alimentazione scolastica promossi a Rutshuru dal WFP, una delle tante attività cruciali promosse per combattere la fame e la malnutrizione infantile. – ricorda l’organizzazione – È inaccettabile che gli operatori umanitari o chi, a vario titolo, è impegnato nella soluzione di problemi strutturali continuino ad essere bersaglio di gravi attacchi. È già accaduto in altri scenari e anche alla nostra organizzazione in Nigeria, con il chiaro obiettivo di colpire chi opera per sostenere le comunità locali”.

Unicef: “Continueremo a lavorare fianco al fianco per aiutare i più vulnerabili”

“Desidero esprimere dolore e sgomento a nome dell’Unicef Italia per la scomparsa dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio, del Carabiniere Vittorio Iacovacci e di un autista del WFP in un attacco a una missione del WFP diretta verso un campo nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Ricordiamo l’Ambasciatore come uomo di rara disponibilità e umanità che dimostrò proprio 3 anni orsono seguendo personalmente il non facile iter di uscita dal Congo di alcuni giovani e bambini e bambine del paese per venire in Italia a raccontare le loro storie nella nostra trasmissione “Prodigi – La Musica è vita”. E’ il commento del Portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini. Il Congo è uno dei paesi più pericolosi e instabili al mondo con 5,2 milioni di persone sfollate, più che in ogni altro paese eccetto la Siria. Il 50% sono sfollate negli ultimi 12 mesi. Nelle province di Ituri, Nord Kivu, Sud Kivu e Tanganyika, le più colpite dalle violenze e dove si è verificato l’attentato, oltre 8 milioni di persone si trovano in condizioni di insicurezza alimentare acuta, un quadro devastante. Ci stringiamo alla sua famiglia, a sua moglie ed ai suoi figli nello strazio di queste ore ed inviamo il nostro sentito cordoglio alle famiglie delle due vittime. Siamo vicini al WFP per questa dolorosa perdita. Continueremo a lavorare fianco al fianco per aiutare i più vulnerabili”.

Sant’Egidio: “Grave perdita per l’Italia e per l’Africa”

“La Comunità di Sant’Egidio esprime il suo grande dolore per l’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Iacovacci e dell’autista che lo accompagnavano. Lo ricordiamo con affetto avendolo incontrato più volte a Roma e a Kinshasa avendo fatto conoscenza della sua grande professionalità e umanità. In particolare Attanasio si era appassionato al programma Dream, con cui Sant’Egidio in Africa cura i malati di Aids, ma non era estraneo a nessuna sollecitazione sulle emergenze sociali, come il sostegno ai minori in difficoltà, dai bambini di strada a quelli che frequentano le nostre Scuole della Pace. Con lui se ne va, in modo doloroso e drammatico, un uomo sensibile, impegnato per il bene comune. E’ una grave perdita per l’Italia, ma anche per l’Africa, continente per il quale Attanasio stava spendendo con coraggio tante energie, fiducioso in un futuro migliore, di sviluppo e di pace. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia, alla moglie e ai figli che abbiamo conosciuto e con cui siamo familiari, segnate da una violenza cieca che non risparmia tante vite innocenti, come accade da troppi anni in Kivu, nell’Est della Repubblica Democratica del Congo.

Croce Rossa: “Sgomento e dolore per le vittime”

“Voglio esprimere, a nome di tutta la Croce Rossa Italiana, lo sgomento e il dolore per l’uccisione, oggi a Goma, di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, di un militare dell’Arma dei Carabinieri e di un autista del WFP. L’ambasciatore ed il militare viaggiavano a bordo proprio di un convoglio del WFP. Noi operatori umanitari sappiamo bene i rischi che corriamo quando lavoriamo in aree difficili. Mi lascia tuttavia attonito questo barbaro attacco. Ci stringiamo attorno alle famiglie, agli amici e ai colleghi delle vittime”. E’ il commento di  Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana.

Acli: “Servitori della Stato nei luoghi della sofferenza”

Le Acli esprimono “profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime dell’attentato, servitori della Stato che nei luoghi della sofferenza prestano il proprio servizio senza risparmiarsi e si stringono attorno a tutta la Farnesina e all’Arma dei Carabinieri .’Quella dell’ambasciatore è una missione, a volte anche pericolosa, ma abbiamo il dovere di dare l’esempio’. Parlava così del suo ruolo l’ambasciatore Luca Attanasio che, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista dell’auto sulla quale viaggiavano, sono stati trucidati in Congo nella provincia del Nord-Kivu.

Emergenza Sorrisi: “Vicini alle famiglie”

Emergenza Sorrisi è “vicina alla famiglia dell’Ambasciatore Luca Attanasio e del Carabiniere che lo scortava”. “La nostra Ong è da tempo impegnata in missioni umanitarie in Congo come in altri Paesi africani; in ognuno di questi Paesi abbiamo sempre potuto contare sull’aiuto delle nostre missioni diplomatiche. I nostri Ambasciatori in quel Paese da sempre rappresentano al “meglio” il “bene” del nostro Paese” – ricorda il presidente Fabio Abenavoli.

Wwf: “Terribile notizia”

Il Wwf è “addolorato dalla terribile notizia della morte di Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista, avvenuta questa mattina dopo l’attacco contro un convoglio dell’ONU nell’est del Paese ed esprime condoglianze e vicinanza alle famiglie delle vittime per questo straziante accadimento. Luca Attanasio stava portando avanti numerosi progetti umanitari e aveva vinto il Premio Nassiriya per la Pace “per aver contribuito alla realizzazione di progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo a sostegno delle persone in difficoltà”. “Questa tragica notizia – si legge in una nota –  riporta l’attenzione su un Paese in cui negli ultimi decenni 6 milioni di vite sono state divorate dalle guerre genocide, dove ricchezze infinite come avorio, carbone vegetale, oro, diamanti e coltan vengono saccheggiate con brutalità e dove a causa della fame e delle epidemie la vita media non supera i 50 anni. Una realtà ben nota al Wwf, che dal 1960 è impegnato a sostenere il Parco Nazionale del Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, a ridosso di Goma, con progetti rivolti alle comunità locali e alla conservazione di specie e habitat che si scontrano con bracconaggio per il commercio illegale e uso criminale di altre risorse naturali (la legna delle foreste dei vulcani viene illegalmente trasformata in prezioso carbone) rivolto a finanziare una criminalità diffusa spesso collegata agli interessi dei signori della guerra. Il Wwf ricorda il Parco Nazionale dei Vulcani Virunga,  la più antica area protetta africana, nata nel 1925 per difendere una biodiversità straordinaria tra cui un’importante popolazione degli ultimi 880 gorilla di montagna. Per le sue straordinarie caratteristiche naturali il parco è stato inserito nel 1975 nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità (World Heritage Site). La protezione di questi 780 km quadrati di foreste e savane, vulcani attivi e laghi, dove vivono gli straordinari gorilla di montagna è da sempre la sfida di persone eccezionali. “Lo scorso 10 gennaio almeno sei ranger sono stati uccisi da un gruppo di uomini armati nel cuore del parco nella Repubblica Democratica del Congo, caduti in un’imboscata mentre erano di pattuglia a piedi all’interno del parco, nei pressi di Kabuendo. Ad aprile 2020 12 ranger sono morti nel drammatico attacco che ha provocato in totale 16 vittime. – sottolineano – Lo stesso direttore del parco Emmanuel de Merode, che combatte ogni giorno per proteggere questo straordinario patrimonio dell’umanità era stato ferito in un attentato il 15 aprile 2014, durante un agguato teso da bande criminali che da sempre mirano alle risorse naturali dell’area. Negli ultimi 20 anni, per difendere il parco Nazionale dei Vulcani Virunga, sono morti quasi 200 ranger, persone che hanno dedicato la loro vita alla difesa di un vero e proprio patrimonio di natura, che accoglie nei propri confini alcuni degli ultimi rarissimi gorilla di montagna.”

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