La vita di un sordo ai tempi del Covid. Elisa Paganelli: siamo tagliati fuori da tutto

Corriere della Sera del 01/12/2020

Per comprendere gli altri, chi è sordo ha bisogno di guardare le labbra che si muovono in modo da decifrare le parole. E, ai tempi del Covid e dei volti coperti dalle mascherine, i portatori di questa disabilità vivono un doppio isolamento. La condizione è raccontata, in modo leggero, da Elisa Paganelli, cantante di Scanzorosciate, nel documentario a puntate «Un giorno da persona sorda»: il trailer è su Youtube e sulla sua pagina Facebook, mentre sabato sarà pubblicato il primo episodio.

Elisa ha una sordità totale da un orecchio e grave dall’altro. «Il mio scopo è sensibilizzare, far riflettere su come ci sentiamo, un po’ come accade con le cene al buio per i ciechi — spiega l’artista –. La nostra quotidianità è da sempre difficile, con annunci di metro e treni audio, adesso, con le mascherine, siamo tagliati fuori del tutto. Capire un semplice “ciao, come stai?” è impossibile, immaginate andare al supermercato o dal medico».

Nei filmati, girati e montati dalla Paganelli, si vedono persone trasformate in sorde, grazie a tappi e cuffie, alle prese con azioni quotidiane. Una ragazza, Chiara Belleli, deve acquistare un abito per un battesimo in una boutique a Bergamo, interagendo con la commessa. Il sindaco di Scanzorosciate, Davide Casati, presiede, da non udente, un consiglio comunale, mentre il responsabile della protezione civile Paolo Colonna è alle prese con la guida e dovrà discutere di una (finta) multa con la vigilessa Marcella Gallina. Per Letizia Breda la sfida è seguire le lezioni a distanza del professor Marzo Lazzari dell’Università di Bergamo. C’è anche una mamma, Francesca Maltecca, che gestisce una ludoteca a Trescore, impegnata nel preparare la merenda, e Anna Fumagalli, voce dei Lachesis, che deve cantare, da sorda, proprio come Elisa. «Per tutti è stata una prova spiazzante, a cavarsela meglio, poiché il volume era alto, è stata la cantante, il sindaco il giorno dopo ha fatto arrivare negli uffici le mascherine trasparenti — racconta Elisa –. La soluzione più raccomandata, davanti a un sordo, è di allontanarsi e abbassare la mascherina, ma non può accadere se si è in un ufficio, poiché si espone l’altro al contagio».

I video sono stati girati tra agosto e ottobre nel rispetto delle normative in vigore al momento. Elisa non è stata ferma neanche durante il lockdown: aveva cantato e suonato sul balcone per avvicinare i cuori costretti alla lontananza.

di Rosanna Scardi