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Tennis, il sogno olimpico di Giulia: “Tornare ai Giochi per sordi. I miei impianti, e lo sport, mi hanno salvato la vita”
Tennis, il sogno olimpico di Giulia: “Tornare ai Giochi per sordi. I miei impianti, e lo sport, mi hanno salvato la vita”
Giulia Bassini, atleta della nazionale italiana tennis sordi, è nata a Ferrara con una sordità del 100% e all’età di 18 mesi è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per l’installazione dell’impianto cocleare sull’orecchio sinistro e da allora ha iniziato una nuova vita.
L’impianto cocleare è un dispositivo impiantato chirurgicamente all’interno della coclea, una componente dell’orecchio interno, che permette di stimolare il nervo uditivo. Il dispositivo converte il suono in impulsi elettrici, simulando l’udito naturale. All’età di 8 anni però, una forte otite mette a rischio l’orecchio operato e Giulia si sottopone a un secondo impianto cocleare, stavolta nell’orecchio destro per riacquistare del tutto l’udito. Dopo un lungo periodo di logopedia per migliorare il linguaggio, Giulia inizia a giocare a tennis: “E’ uno sport che non ha contatto fisico, e non rischio di rovinare il mio apparecchio” e a 12 anni arriva la convocazione per i Deaflympics, le olimpiadi per sordi, a Samsun in Turchia, dove la ferrarese è la più giovane tennista della squadra azzurra dal 1957.
I Deaflympics, conosciuti anche come Giochi olimpici silenziosi, sono una manifestazione sportiva che rispecchia in toto il modello dei Giochi olimpici, e sono organizzati con cadenza biennale dal Comitato Internazionale degli Sport dei Sordi. Giulia grazie ai suoi apparecchi gareggia sia con i normodotati che con gli atleti non udenti, contro i quali però deve staccare l’impianto per essere alla pari: “Non mi sono mai sentita una disabile, sono uguale a tutti gli altri e questo sport mi ha aiutata ad abbattere ogni barriera”.
Oggi però la nazionale italiana di tennis per sordi non gareggia più perché mancano gli sponsor: “Stiamo cercando dei fondi speriamo di riuscire a partecipare ai Deaflympics del prossimo anno, per noi è importante perché ci fa sentire non diversi, più forti e ci sprona ad andare avanti” anche contro la sordità.
di Valerio Lo Muzio e Elisa Toma
Fonte: https://video.repubblica.it/dossier/sport-senza-barriere/tennis-il-sogno-olimpico-di-giulia-tornare-ai-giochi-per-sordi-i-miei-impianti-e-lo-sport-mi-hanno-salvato-la-vita/354228/354795