“Dedico la mia seconda laurea ai sordi come me”

BERGAMO. La storia. Fabio Bosatelli, 27enne di Pedrengo, domani discuterà la tesi di laurea magistrale in Economia aziendale, la seconda dopo quella in Ingegneria edile conseguita nel 2015, sempre all’Università di Bergamo, come testimonia la fotografia qui accanto. Fabio ha un lavoro a tempo pieno, è ingegnere alla Northern Area -Enel Green Power di Seriate, ma non rinuncia allo studio, tanto che la sua prossima meta è un master in «business and administration» a Boston, negli Stati Uniti. «Per me la vita è fatta di obiettivi da raggiungere» racconta, sfoderando un gran sorriso, alla fine di una giornata di lavoro che l’ha portato a Sondrio e a Varese prima di approdare nella redazione del nostro giornale. Lui di sfide vinte se ne intende. È nato sordo ma questo non gli ha impedito di raggiungere traguardi importanti, trasformando il suo handicap in un punto di forza. «I problemi ci sono, certo, non a caso l’Oms considera la sordità la prima causa di esclusione sociale – racconta -. Da piccolo non parli, hai difficoltà a relazionarti con gli altri, e anche da grande ti trovi ad affrontare difficoltà quotidiane: tutt’ora, se sono in una stanza con più persone, fatico a seguirle e a capire cosa dicono, anche se ho l’ausilio degli apparecchi acustici e leggo il labiale (non conosce la lingua dei segni, ndr); e non posso usare il telefono in una società come la nostra che dipende da questo strumento». Poco importa, perchè la resa non è contemplata nella vita di questo ragazzo. «Se non capisco, chiedo di ripetere. Non me ne vergogno». Ha avuto la fortuna, dice, del supporto costante dei suoi genitori («mi hanno dato buone basi, per questo li ringrazierò sempre»). È stato seguito sin da piccolo da logopedisti e musicoterapisti, grazie ai quali ha imparato a parlare e a riconoscere i suoni. E sino alla quinta liceo ha potuto contare sull’aiuto di un insegnante di sostegno, «che più che a studiare mi ha insegnato a stare al mondo: accettare il mio problema e andare avanti». Fabio unisce quella dedizione al lavoro tipicamente orobica a una determinazione fuori dal comune, che gli consente di condurre un’esistenza normale e molto attiva. Sta progettando un’applicazione che permetta anche ai non udenti di usare il telefono, e nel tempo libero si occupa del Tennis Club Pedrengo, di cui è presidente, oltre ad essere quadro regionale della Federazione italiana tennis. Gli chiediamo quando trovi il tempo di studiare. «La sera e qualche volta di notte» risponde. Nella lettera che ha inviato al Consiglio del corso di laurea magistrale per anticipare la discussione della tesi alla sessione straordinaria di aprile ha scritto: «Sono nato con una sordità profonda e sarebbe una grandissima soddisfazione tagliare un traguardo di queste dimensioni . Un evento a testimonianza che i limiti (fisici e non) sono fatti per essere superati. Dedico questo successo a tutti coloro (sordi e disabili in particolare) che lottano quotidianamente per raggiungere i propri obiettivi». Inutile dire che il permesso di anticipare la laurea gli è stato accordato senza indugio.

Fonte: L’Eco di Bergamo del 15-04-2018